CHIASSI Giovanni

CHIASSI GIOVANNI088di Gaetano e di Giuseppa Magnaguti, nacque il 15 gennaio 1827 a Mantova e morì in combattimento a Bezzecca il 21 luglio 1866.
E’ annoverato fra le più belle figure del volontarismo italiano nelle guerre d’indipendenza. Studente universitario dell’Ateneo di Padova, nel 1848, si arruolò volontario fra i bersaglieri mantovani Carlo Alberto ed al ponte di Govèrnolo il 24 aprile 1848 ricevette il battesimo del fuoco.
L’anno dopo, presentato da Nino Bixio a Giuseppe Garibaldi, si arruolò tra le Camicie Rosse e con onore combatté in difesa della Repubblica Romana, a Palestrina, a Velletri e sugli spalti della Città. Cospiratore, esule in Piemonte, iscritto nella Giovane Italia e poi nel Comitato democratico mantovano, nel 1852 miracolosamente riuscì a salvarsi dalle forche di Belfiore. Ripresi gli studi, nel 1857, si laureò nell’Università di Pavia in ingegneria civile. Nel 1859 indossò nuovamente la camicia rossa coi volontari Cacciatori delle Alpi e, da prode, col grado di capitano, combatté a Como, in Valtellina ed a Bormio, meritandosi una medaglia d’argento al valore. Dopo la fortunata campagna di guerra passò con lo stesso grado nell’Esercito regolare piemontese assegnato al 46° reggimento; ma si dimise appena ebbe notizia della costituzione del Corpo di spedizione garibaldino dei Mille. Tornò quindi fra i volontari con il grado di maggiore e fu intrepido e valoroso sia nelle operazioni di sbarco a Reggio Calabria, sia nella ricognizione verso Capua, che egli diresse, fra il 19 settembre ed il 1° ottobre 1860, e per la quale meritò la nomina a cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia.
Quando nel 1866 si riaccese la guerra contro l’Austria, per la terza campagna d’indipendenza, di nuovo il Chiassi si arruolò fra i volontari garibaldini, assumendo con il grado di luogotenente colonnello il comando del 5° reggimento del Corpo volontari.
Avvenuta il 20 luglio la resa del forte Gligenti, in val Ampola, fu inviato da Garibaldi all’imbocco della valle Conzei, poco a nord del villaggio di Bezzecca. Nella notte, un battaglione del reggimento, accerchiato dagli Austriaci, si disperse dopo vana resistenza. Il Chiassi, sopraggiunto con gli altri battaglioni, si oppose con magnifico slancio all’avanzata delle truppe austriache del Montluisant portandosi sempre fra i primi nei punti più difficili e rischiosi del combattimento. Cadde colpito a morte sul campo di battaglia, ma il suo sacrificio non fu vano perché a sera la vittoria fu degli Italiani. Alla memoria dell’eroico colonnello Chiassi fu concessa la medaglia d’oro al valore con regio decreto 6 dicembre 1866 perchè morto alle 10,30 del mattino del 21 luglio in Bezzecca, per grave ferita al petto riportata combattendo strenuamente.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.216.