COBELLI Erculiano

COBELLI ERCULIANO056di Domenico e di Domenica Bruni, nacque il 2 gennaio 1834 a Maderno presso Brescia e mori a Sassari il 31 luglio 1915.
Quale suddito austriaco si arruolò all’età di vent’anni, per assolvere gli obblighi di leva, come militare di truppa nel 38° reggimento fanteria Conte Haugwitz ed in esso prestò servizio per alcuni anni conseguendo le promozioni a caporale ed a sergente. Svincolatosi da tale sudditanza, dopo l’esito vittorioso della seconda guerra d’indipendenza per l’annessione della Lombardia al Piemonte, acquistò la cittadinanza italiana ed ottenne di poter militare senz’altro nell’Esercito piemontese. Fu incorporato in servizio attivo il 2 giugno 1860 col grado di sergente nel 43° reggimento fanteria della brigata Forlì dando ben presto attestazione della sua capacità di comando e del suo valore.
Dopo la campagna delle Marche e dell’Umbria e l’annessione dell’Italia meridionale, bande armate, costituite da seguaci del Borbone e da facinorosi, commettevano violenze sulle popolazioni d’Abruzzo e della Campania. Contro di esse furono inviate formazioni regolari dell’Esercito per combatterle e distruggerle, non solo per dare sicurezza ai minori centri abitati, ma soprattutto per proteggere le comunicazioni stradali dagli attacchi dei briganti. Si rese perciò necessario, in determinate circostanze, il frazionamento delle forze costituendo anche piccoli presidi comandati da sottufficiali. Il Cobelli, inviato col reggimento nell’Italia meridionale, si trovò l’11 novembre 1861 con 18 soldati a presidiare un posto d’osservazione presso l’abitato di Isoletta in provincia di Caserta. Improvvisamente assalito e circondato da alcune centinaia di armati, costituenti la banda Chiavone, dopo essersi difeso con grande valore e dopo aver visto cadere 8 dei suoi uomini , riuscì con intrepido coraggio e grande ardimento ad aprirsi, alla baionetta, il passo fra i briganti. La medaglia d’oro al valore militare, concessagli con regio decreto 10 marzo 1862, fu il meritato premio, perché comandando un posto di 18 uomini ad Isoletta ed assalito da 400 briganti si difese eroicamente aprendosi poi la ritirata alla baionetta dopo aver perduto 8 dei suoi uomini.
Per la capacità ed il valore dimostrati in quell’azione fu pure promosso sottotenente e con tale grado prese parte alla terza guerra d’indipendenza. Sulle alture di Custoza, il 24 giugno 1866, nelle alterne vicende della battaglia, mantenne il suo posto con intrepido coraggio, con ammirevole sangue freddo ed animò i suoi uomini alla resistenza: ottenne perciò una menzione onorevole.
Quasi cinquantenne, cessò dal servizio attivo, a domanda, col grado di tenente conseguito nel 1869 e, nella riserva, ottenne la promozione a capitano.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.152.