LAVEZZERI Roberto

LAVEZZERI ROBERTO071di Marcello e di Paolina Benotti, nacque in Asti il 29 aprile 1825 e mori a Torino il 22 aprile 1889.
Arruolatosi volontario nell’Esercito sardo nel febbraio 1843, risalendo di anno in anno i gradi gerarchici della truppa, ottenne, il 31 marzo 1848, la promozione ad ufficiale.
Partecipò alle campagne di guerra de] 1848 e 1849 col 3° reggimento fanteria, brigata Piemonte.
Nel 1855 fece parte del Corpo di spedizione in Oriente.
Promosso capitano nel 1858 passò nel Corpo dei bersaglieri. L’anno successivo si distinse al comando della 14^ compagnia del 4° battaglione bersaglieri sui campi di battaglia di Lombardia e del Veneto nella seconda guerra d’indipendenza, rimanendo ferito da colpo d’arma da fuoco alla mano sinistra mentre trovavasi agli avamposti davanti a Peschiera. Si era già meritata una menzione onorevole pel fatto d’anni di Castel Venzago il 22 giugno, poi, una medaglia d’argento al valore il24 giugno 1859, nel fatto d’armi di Madonna della Scoperta presso San Martino, dove condusse con risolutezza, intelligenza e sangue freddo la sua compagnia negli assalti alla baionetta, respinse il nemico che stava per circondare la posizione e continuò nell’azione ispirando, con l’esempio, coraggio ai suoi dipendenti.
Promosso maggiore nel 1861, con tale grado prese parte alla terza guerra d’indipendenza. Il 23 giugno al comando del 27° battaglione bersaglieri, inquadrato nella 9^ divisione, generale Govone, prese posizione a cavaliere della strada che da Goito conduce a Mantova. Il mattino successivo, varcato il torrente Tione si lanciò sulle colline di Custoza impegnando il combattimento con le difese austriache. Inviato successivamente di scorta all’artiglieria, su monte Torre, nella ripresa offensiva, dimostrò slancio e coraggio non comuni. Più tardi, nella difesa dell’altura di Belvedere, assalito da forze austriache soverchianti, senza esitare, incurante del violento fuoco delle artiglierie, portò più volte i suoi bersaglieri alla carica e cercò di arrestare in tal modo l’avanzata nemica.
Gli fu concessa la medaglia d’oro al valore militare con regio decreto 6 dicembre 1866 perché dimostrò molta energia e valore non comune nel condurre il proprio battaglione all’assalto di Custoza, ove rimase gravemente ferito.
Rientrato in servizio il 28 dicembre 1867, raggiunse nella carriera il grado di colonnello e comandò il 6° reggimento bersaglieri; comando che tenne fino all’ottobre 1874, quando, per invalidità, fu trasferito alla direzione degli Stabilimenti militari di pena e delle compagnie di disciplina. Cessò dal servizio attivo nel giugno 1877 e fu collocato nella riserva.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.182.