MANASSERO DI COSTIGLIOLE Federico

MONASSERO FEDERICO064di Vincenzo e di Anna Burotti di Scagnello, nacque a Mondovì Piazza il 30 agosto 1818 e morì a Roma il 9maggio 1877.
Fiera e nobile figura di soldato, gloria dei Granatieri di Sardegna che lo annoverano fra i loro più fulgidi Eroi del Risorgimento.
Partecipò a tutte le campagne di guerra combattute per l’indipendenza della Patria ed in ognuna di esse si distinse in modo particolare. Tenente nel 5° reggimento di fanteria gli fu conferita la medaglia d’argento al valore per l’intrepido coraggio dimostrato nel fatto d’armi di S. Lucia il 6 maggio 1848, dove pure rimase ferito ad un braccio. Nella battaglia di Novara il 23 marzo 1849 si meritò una menzione onorevole.
Col grado di maggiore comandante il II battaglione de 9° reggimento fanteria combattè a Palestro il 31 maggio 1859 con tanto valore da meritare la nomina a cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. In quel combattimento fu anche rovesciato a terra per una mortale ferita toccata al cavallo; ma appena rialzatosi continuò imperterrito la sua azione di comandante.
Si distinse anche nella campagna dell’Italia centrale e meridionale negli anni 1860 e 1861.
Poco tempo prima dell’inizio della terza campagna d’indipendenza assunse il comando del 2° reggimento Granatieri di Sardegna, portando in quel reggimento glorioso il prestigio del suo brillante passato militare.
Il 24 giugno 1866, sulle alture di Custoza, il reggimento, portato prestamente in linea quando il rumore della battaglia indicava l’avvenuta occupazione nemica di M. Torrè e di M. Croce, fu attaccato dalle fanterie austriache e sottoposto all’intenso fuoco delle artiglierie. Il Manassero alla testa di esso resistè impavido ai ripetuti assalti fino all’estremo limite delle possibilità combattive dei suoi granatieri cedendo solo sotto il peso di una massa schiacciante. L’eroismo, lo spirito di sacrificio e l’alto sentimento del dovere di cui dettero nuova prova i valorosi granatieri sorretti dal personale ardimento del Manassero, furono in lui premiati con la medaglia d’oro al valore militare concessagli con regio decreto 6 dicembre 1866 per la sua intrepidezza ed energica resistenza nel difendere le posizioni a lui affidate sul versante di M. Croce e per l’eroismo con cui alla testa delle sue truppe respinse quattro attacchi del nemico, trovandosi sempre dei primi tra i combattenti, ispirando così, con l’eroico suo esempio, l’ardire e la fiducia nei suoi dipendenti.
Nel 186i fu promosso maggior generale e con tale grado comanrlò per alcuni anni la brigata Granatieri di Sardegna.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.168.