MASI Luigi

MASI LUIGI100di Giovanni e di Laura Antonietti., nacque a Petrignano presso Perugia il 24 ottobre 1814 e morì a Palermo il 31 maggio 1872.
Dalla nativa Petrignano d’Assisi, dove il padre esercitò per breve tempo la condotta medica, passò a Roma per proseguire gli studi e si laureò in medicina nel 1840.
Negli anni di fermento politico e di preparazione alla riscossa nazionale il Masi, per le idee liberali e per il profondo sentimento di italianità, fu tra i giovani che si prodigarono per l’indipendenza della Patria. Nel 1847 ebbe il grado di capitano nella Guardia Civica e, nel marzo dell’anno successivo, in qualità di aiutante di campo del generale Andrea Ferrari, che aveva assunto il comando di una divisione di volontari romani, partecipò alla prima campagna d’indipendenza nel Veneto, distinguendosi nei combattimenti di Cornuda, il 9 maggio, di Treviso, il 12 maggio, e alla difesa di Vicenza.
Promosso maggiore, tenente colonnello e colonnello nello stesso anno 1848, ebbe da ultimo il comando del 1° reggimento leggero del Veneto e si distinse alla difesa di Venezia agli ordini del generale Pepe. Rientrò a Roma quando si maturavano gli avvenimenti che portarono la caduta del potere temporale e si batté sugli spalti della città per la difesa della Repubblica.
Dimessosi alla restaurazione del Governo Pontificio, riprese le armi nel giugno 1859 col grado di colonnello comandante il 1° reggimento delle Colonne mobili delle Romagne. Partecipò, in quell’anno e nel successivo, alla campagna nell’Italia centrale e si segnalò in modo particolare per intelligenza e valore, alla testa dei Cacciatori volontari del Tevere, alla presa ed occupazione di Orvieto e di Viterbo. Fu decorato perciò della croce di ufficiale dell’Ordine Militare di Savoia.
Ammesso nell’Esercito italiano col grado di colonnello, fu promosso nel dicembre 1861 maggior generale comandante la sottodivisione di Perugia e due anni dopo assunse il comando della brigata Umbria.
Durante i moti di Palermo nel settembre 1866 fu intrepido e valoroso. Assunto il comando dei battaglioni di cui disponeva, con azione energica ed intelligente, riuscì a ristabilire i collegamenti fra il porto e gli edifici del centro della città ove erano asserragliate le autorità civili ed i pochi uomini di scorta. Fu decorato della medaglia d’oro al valore con regio decreto 31 gennaio 1867: Con intelligenza e bravura alla testa di quattro battaglioni aprì le interrotte comunicazioni fra la Marina e il Palazzo Reale, conquistando col fuoco e colla baionetta case e barricate. Palermo, 21-22 settembre 1866.
Successivamente fu nominato comandante generale della divisione di Palermo e fu anche deputato a] Parlamento per l’XI legislatura.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.240.