MOROZZO DELLA ROCCA Enrico

MOROZZO ENRICO045di Carlo Filippo Paolo e di Sofia Cisa Asinari di Grèsy, nacque a Torino il 20 giugno 1807 e mori a Luserna San Giovanni il 12 agosto 1897.
Discendente da uno dei più antichi ed insignì casati, fu una delle maggiori figure dell’Esercito piemontese nel quale raggiunse il grado di generale d’armata, strettamente legando il suo nome ai maggiori avvenimenti dell’indipendenza, della libertà e dell’unità d’Italia.
Allievo dell’Accademia Militare nel 1816 e nominato sottotenente di fanteria nel 1824, passò, l’anno successivo, nello Stato Maggiore Generale. In esso percorse tutti i successivi gradi fino a colonnello nel marzo 1848. Capo di stato maggiore della divisione di riserva dell’Armata in Lombardia, nella prima guerra d ‘indipendenza, si meritò una medaglia d’argento al valore nel fatto d’armi di Goito il 30 maggio 1848.  Promosso maggiore generale, quale comandante della brigata Acqui, si distinse nel fatto d’armi del 21 marzo 1849 alla Sforzesca ed alla battaglia di Novara, due giorni dopo, meritando la seconda medaglia d’argento al valore.
Promosso luogotenente generale nel 1857, mentre era comandante del Corpo di Stato Maggiore, ebbe dal Governo, nel febbraio 1858, l’incarico di una missione confidenziale presso Napoleone III e la condusse con molta sagacia. Nella seconda guerra d’indipendenza, nel 1859, assunse l’alta carica di Capo di Stato Maggiore Generale ed, al termine della campagna, fu dal Sovrano insignito del Gran Collare della SS. Annunziata.
L’anno successivo, al comando del V Corpo d’armata, si distinse nella campagna delle Marche e dell’Umbria e particolarmente agli assedi di Perugia e di Ancona per cui ebbe la promozione a generale d’armata e la gran croce dell’Ordine Militare di Savoia. Qualche mese dopo per essersi distinto alla presa di Capua, 2 novembre 1860, dove, secondo la relazione ufficiale, le sagge disposizioni da lui date e il suo personale valore procurarono, con la capitolazione della piazza, la cattura di 10.500 uomini, 290 cannoni, 20 mila fucili ed altro bottino, fu decorato della medaglia d’oro al valore concessagli con regio decreto 1° giugno 1861.
Nella terza guerra d’indipendenza del 1866, assunse il comando del III Corpo d’armata che valorosamente condusse, anche se con esito sfortunato.
Fu ministro della guerra per alcuni mesi, nel 1849, subito dopo quella campagna di guerra. Nominato senatore nel 1861, ebbe, in seguito, dopo la guerra del 1866, importanti incarichi militari, tra i quali quello di Presidente del Consiglio superiore delle varie armi e di Presidente del Comitato delle armi di linea.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.130.