MANFREDI Luigi

nasce nel 1896 S. Ilario Ligure (Genova). Colonnello,1° reggimento alpini.

Ultimati gli studi classici nel Liceo di Mondovì, entrava nel 1914 alla Scuola Milanese di Modena e nel maggio 1915 conseguiva la nomina a sottotenente degli alpini. Partecipò alla prima guerra mondiale col 1° reggimento alpini a Coston dei Laghi e a Monte Cimone, in Val d’Astico, dove rimase gravemente ferito e cadde in mano nemica. Nel dopoguerra, col grado di capitano, frequentò il 58° corso della Scuola di guerra, ultimato il quale fu destinato nel 1932 al Comando della Divisione Imperia e trasferito nel Corpo di S.M. (Stato Maggiore). Promosso maggiore a scelta nel dicembre dello stesso anno, venne destinato al 7° alpini assumendo il comando del battaglione Pieve di Cadore. Chiamato a prestare servizio al Comando del Corpo di S.M. nello aprile 1935, nel dicembre successivo fu assegnato con funzioni di capo di S.M. alla 5 ^ Divisione alpini Pusteria, con la quale nel gennaio 1936 partiva per l’A.O. (Africa Orientale). Rimpatriato nel 1937 fu promosso tenente colonnello a scelta speciale dal 1° luglio dello stesso anno dopo essere stato addetto all’Ufficio operazioni dello Stato Maggiore. Promosso colonnello dal 1° gennaio 1941, nel maggio 1942 venne nominato comandante del 1° reggimento alpini e nel luglio successivo, partì per la Russia.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Monte Cimone, 25 maggio 1916).

Valoroso comandante di reggimento alpino dotato di elevate virtù di mente e di cuore e di perfetta preparazione professionale. Durante la permanenza in linea sul Don, con inesauribile passione forgiava l’efficienza e la saldezza dei suoi battaglioni portandoli alla massima elevazione spirituale talché, in tenaci difese e audaci azioni offensive, realizzava sempre concreti risultati. Sopravvenuta la crisi, in dodici giorni di tragico ripiegamento effettuato in condizioni atmosferiche e di clima duramente avverse, guidava con ferma serenità e sdegnoso sprezzo del pericolo il reggimento in ripetuti insidiosi aspri combattimenti contro preponderanti forze, confermando le sue magnifiche doti di capo intrepido e capace. In ultimo cruento scontro – quando ormai tutto crollava attorno a lui per mancanza di mezzi, di munizioni, di viveri dominando con la sua inalterata stoica fermezza i valorosi superstiti affrontava impavido l’impari lotta alla testa dei suoi alpini e la protraeva, in accanito corpo a corpo, fino a che cadeva in risoluta esemplare fierezza. Comandante di eccezione, resterà, nel tempo, esempio fulgido di salde virtù militari. – Fronte russo, 17 – 28 gennaio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 212.