DELL’ORO Arturo

ARTURO DELL'ORO063di Alessandro e di Margherita Gonzales, nacque a Vallenar, nel Cile, il 7 settembre 1896 e cadde in combattimento aereo nel cielo di Belluno il 1° settembre 1917.
Nato nell’America latina da famiglia originaria del Piemonte e rimasto orfano di madre ancora fanciullo, venne in Italia accolto da parenti che l’amarono come un figliolo. Studente nei collegi di Stresa e di Rivoli, fu poi dal 1911 nell’Istituto milanese Feltrinelli per conseguire il diploma di perito industriale, nel ramo della meccanica. Arruolatosi volontario nel battaglione aviatori nel novembre 1914, a diciotto anni ed ammesso a frequentare il corso per pilota, alla dichiarazione di guerra all’Austria del maggio 1915 venne mobilitato con la 6^ squadriglia aeroplani, divenuta poi 30^ e nell’ottobre conseguì il brevetto di pilota militare su apparecchiò Farman. Col grado di caporale si segnalò subito per ardite ricognizioni sul territorio nemico, nel Trentino e nel Tirolo. Il 12 novembre, sulla via del ritorno da una ricognizione verso Klause nella Valle del Vippacco, avvolto dalle nubi, col motore irregolarmente funzionante e impossibilitato ad orientarsi per un guasto alla bussola, con mirabile calma scese a bassa quota sul territorio nemico e, sebbene fatto segno a violento fuoco antiaereo, riuscì a riprendere la rotta e ad atterrare in territorio nazionale. Alcuni giorni dopo, avvistata durante un’altra ricognizione una colonna nemica in movimento, si portò a bassa quota per mitragliarla sotto il vivo fuoco dell’antiaerea, tornando al campo con l’apparecchio danneggiato. Il 25 novembre, in volo nella Valle del Vippacco, scorto un apparecchio avversario lo attaccò arditamente costringendolo ad atterrare fuori campo gravemente colpito. Per tali azioni fu decorato di medaglia d’argento al valore. Promosso sergente nel gennaio 1916 continuò nello stesso reparto la sua efficace azione ricognitiva, compiendo gran numero di voli. Inviato all’ 11° Gruppo Scuole Aviatori di Gallarate e distaccato alla Cascina Malpensa, ivi conseguì il 4 maggio 1917 il brevetto di pilota da caccia su apparecchi Nieuport. Assegnato alla 2^ sezione dell’83^ squadriglia fu instancabile nel far buona guardia nei cieli della Patria. Il 1° settembre in epico combattimento nel cielo di Belluno, per non farsi sfuggire la vittoria che già stava per cogliere, non potendo più far uso dell’arma di bordo inceppatasi, scagliò il suo velivolo su quello avversario, insieme precipitando in fiamme su territorio nazionale. Alla sua memoria, con d. l. del 3 gennaio 1918, fu concessa la medaglia d’oro al v. m. Dice la motivazione:

Audacissimo pilota da caccia, infaticabilmente sorvolando le alte vette del Cadore, ardito fra gli arditi, piuttosto che rinunciare alla vittoria, si slanciava contro un velivolo nemico e lo abbatteva coll’urto, precipitando insieme col vinto; esempio altissimo di coraggio e di mirabile abnegazione. Cielo di Belluno, l° settembre 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 140.