DONATO Francesco

FRANCESCO DONATO008di Giuseppe e di Caterina Dezzutto, nacque a Saluggia di Vercelli il 2 ottobre 1885 e morì in combattimento sul Vodice il 14 maggio 1917.
Appartenente a modesta famiglia di agricoltori, prestò servizio di leva nel 67° reggimento fanteria dal dicembre 1905 al settembre 1908. Congedatosi col grado di caporal maggiore, trovò lavoro a Torino, prima come manovale alla stazione ferroviaria di Porta Nuova e poi come operaio nelle officine automobilistiche Fiat. Alla dichiarazione di guerra contro l’Austria del 24 maggio 1915, rinunciò all’esonero dal richiamo in servizio militare, quale operaio di stabilimento industriale per le fabbricazioni di guerra e mobilitato nell’agosto 1915 raggiunse al fronte il 149° reggimento fanteria della brigata Trapani, al quale era stato assegnato. Promosso sergente, dette subito segnalate prove di valore e, nel fatto d’arme del 15 giugno 1916, a Monte Lemerle, sull’Altipiano di Asiago, fu decorato di medaglia di bronzo al valore per aver percorso durante la battaglia zone intensamente battute dal tiro delle artiglierie e della fucileria avversarie per portare ordini ai reparti. Poco tempo dopo, il 6 agosto 1916, nella battaglia alla testa di ponte di Gorizia, sul Sabotino, con pochi uomini del suo plotone, attaccò di sorpresa col fuoco di fucileria e poi alla baionetta una grossa pattuglia nemica, costringendone alla resa i superstiti e fu decorato di medaglia d’argento al valore. Ammesso a frequentare un corso per allievi ufficiali, ottenne nel novembre dello stesso 1916 la nomina ad aspirante ufficiale nel 232° reggimento fanteria della brigata Avellino. Durante i fatti d’arme svoltisi sul massiccio del Vodice dal 14 al 20 maggio 1917, scrisse, il primo giorno dell’offensiva, una mirabile pagina nella storia della 1^ compagnia del reggimento. Comandante il plotone di punta della prima colonna che passò l’Isonzo, sempre avanti a tutti, si gettò, con l’usato impeto, all’assalto dei fortini dello sbarramento di Zagora, sulla strada di Zagomila e dopo essersi impadronito con lancio di bombe a mano di una mitragliatrice nemica, che col suo fuoco falciava i reparti avanzanti, ed avere occupato diverse caverne catturandone i difensori e le loro armi, cadde colpito in fronte da pallottola di fucile, mentre incitava i suoi soldati a seguirlo nell’ultimo balzo verso la vittoria. Con d. l. del 3 gennaio 1918 gli fu conferita alla memoria la suprema ricompensa al v. m. con la seguente motivazione:

Meraviglioso ufficiale, già decorato di due medaglie al valore, fu l’anima e lo spirito animatore del suo reparto che, primo, segnò agli altri la via nella dura, violenta e gloriosa impresa del Vodice. Primo al passaggio dell’Isonzo, primo a superare lo sbarramento di Zagora, primo sulla cima dei fortini nemici presso Zagomila, cadeva fulminato sulla linea del fuoco mentre incitava i suoi prodi gridando: Avanti ragazzi, per la Patria nostra!. Vodice, 14 maggio 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 32.