GUCCIONE Giovanni

GUCCIONE GIOVANNI033di Gaetano e di Giuseppa Perricone, nacque a Gela di Caltanissetta il 4 gennaio 1891 e morì in combattimento alle Cave di Selz di Monfalcone il 21 ottobre 1915.
Fu compagno di reggimento e di gloria del sottotenente Geraci nell’attacco contro la testata del vallone di Selz, nel corso della terza battaglia dell’Isonzo. Figlio della Sicilia generosa, studiò prima nel paese natio e poi a Caltanissetta dove in quell’Istituto tecnico conseguì nel 1910 il diploma in fisico – matematica. Giovane studioso, si iscrisse nella facoltà di ingegneria dell’Università di Catania; poco dopo, attratto dalla vita militare, rinunciò al beneficio del ritardo della chiamata alle armi per il servizio di leva, cui aveva diritto come studente universitario, e si arruolò nel settembre 1912 come allievo ufficiale. Dopo un anno, ottenuta la nomina a sottotenente di cpl. nell’Arma di fanteria, fu assegnato al 6° reggimento della brigata Aosta per il servizio di prima nomina, ultimato il quale nel settembre 1914 fu trattenuto alle armi e trasferito a Messina nel 76° reggimento della brigata Napoli. Col reggimento raggiunse la zona di radunata e il 24 maggio 1915, alla dichiarazione di guerra, varcò il confine. Al comando di un plotone della 1^ compagnia, in posizione oltre l’Isonzo, a nord – ovest del Sabotino, combatté durante i primi mesi di guerra, dando ripetute prove di audacia, sangue freddo e capacità di comando tanto da essere proposto per la promozione a tenente per merito di guerra. Trasferito nel settore di Monfalcone prese parte alla terza battaglia dell’Isonzo nella quale il suo battaglione ebbe il compito di attaccare, partendo da quota 65 di Cave di Selz in direzione del Cosich e del Debeli, i trinceramenti nemici e puntare risolutamente con movimento convergente a destra verso il Vallone di Selz. Il sottotenente Guccione, ricevute le opportune disposizioni, si lanciò risolutamente alla testa del proprio plotone sulle difese avversarie, trascinando con impeto irresistibile i suoi fanti. Raggiunto sotto intenso fuoco nemico il primo ordine di reticolati, vi si addentrò attraverso un passaggio, svellendo egli stesso con le mani i paletti di sostegno. Cadde, così, nell’aspra cruenta lotta per la conquista delle alture delle Cave di Selz, il 21 ottobre 1915, colpito da raffiche di mitragliatrice, ed il suo corpo venne in seguito rinvenuto, impigliato tra i fili del reticolato già in gran parte divelto. Alla memoria del valoroso ufficiale fu conferita, con moto proprio sovrano del 4 febbraio 1916, la medaglia d’oro al v. m.
Dice la motivazione:

Con eroico impeto e foga trascinatrice, alla testa del suo plotone, raggiunse un reticolato nemico, e vi si internò svellendone egli stesso i paletti e trovandovi, nella sosta obbligata, che lo espose a violentissime raffiche di fuoco, onorata e gloriosa morte. Cave di Selz, 21 ottobre 1915.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 92.