SLATAPER Guido

GUIDO SLATAPER006di Luigi e di Gina Sandrinelli, nacque a Trieste il 28 ottobre 1897, muore a Trieste il 4 ottobre 1969.
Ardente patriota, interrotti gli studi liceali e sfuggito tempestivamente alla coscrizione austriaca, si arruolò diciassettenne col nome di Guido Sandri, insieme col fratello maggiore Scipio, letterato, scrittore e fervente apostolo di italianità, nel 1° reggimento fanteria. Nominato sottotenente di M. T. combatté valorosamente sul Podgora e il 3 dicembre 1915, quando il fratello Scipio cadde sul campo al suo fianco, egli stesso fu ferito gravemente e decorato di medaglia d’argento al valore. Non ancora completamente guarito, rifiutò l’assegnazione in reparti non operanti e volle raggiungere la nuova destinazione al 230° reggimento, in prima linea. Trasferito in servizio effettivo per merito di guerra dall’agosto 1916 e promosso tenente nel marzo 1917, due mesi dopo al comando di una compagnia del III battaglione su M. Santo compì mirabili imprese e gli fu concessa, con r. d. del 7 febbraio 1924, la medaglia d’oro al v. m. Dice la motivazione:

Volontario irredento, rinunciava ad essere inviato nelle retrovie e, benché in menomate condizioni fisiche per precedente ferita, partecipava volontariamente al comando della sua compagnia ad un’azione di particolare importanza, trasfondendo, col suo esempio, entusiasmo, slancio ed ardimento nei dipendenti, trascinandoli sotto violento fuoco d’artiglieria, mitragliatrici e fucileria, alla conquista di forte e ben munita posizione, il cui possesso avrebbe avuto conseguenze decisive in quel tratto del fronte. Oltrepassate le trincee avversarie, catturava numerosi nemici, organizzava la difesa sul rovescio della posizione, e su questa resisteva ad oltranza, quantunque conscio del grave pericolo che affrontava, come irredento, qualora fosse stato fatto prigioniero. Rimasto con pochi superstiti, esaurito ogni genere di munizioni ed accerchiato, dopo aspra lotta corpo a corpo cadeva in mano al nemico. Fulgido esempio di amor di Patria, di cosciente valore e spirito sublime di sacrificio. Monte Santo, 14 maggio 1917.

Prigioniero di guerra nel campo di Mauthausen, riuscì abilmente a nascondere la sua identità e ad evadere, giungendo a Trieste nei giorni della folgorante vittoria delle armi italiane. Promosso capitano, prestò servizio al Comando della 3^ Armata e nell’aprile 1922 venne congedato per inabilità permanente per causa di guerra. Partecipò alla vita organizzativa dell’Opera Invalidi di Guerra e dell’Associazione Combattenti. Richiamato a domanda nel settembre del 1935, prese parte, col grado di maggiore, alle operazioni in Africa Orientale meritando una croce di guerra al valore nell’aprile 1936 e la promozione a tenente colonnello per merito di guerra. Volontario nella seconda guerra mondiale, in Albania volle essere sui campi di battaglia con i figli Giuliano e Franco, il primo dei quali, sottotenente del 5° alpini, valorosamente cadde sul Don nel gennaio 1943 e fu decorato alla memoria di medaglia d’oro al v. m.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 28.