CESARI Mario

nasce nel 1915 a Noli (Savona). Tenente s.p.e. (servizio permanente effettivo), 1° reggimento alpini.

Nato da padre emiliano e da madre ligure, compì gli studi medi a Savona. Nel novembre 1935, all’inizio del conflitto etiopico, chiese di essere ammesso in anticipo alla Scuola allievi ufficiali di complemento della specialità alpini a Bassano del Grappa e nel marzo 1936 fu nominato aspirante. Assegnato al 1° reggimento alpini e promosso sottotenente di complemento nel febbraio 1937, nell’ottobre successivo, destinato al 70° reggimento fanteria Sirte, partì per la Libia, dove rimase fino all’agosto del 1938. Rimpatriato e congedato venne richiamato nell’aprile 1939 presso il 1° reggimento alpini ed assegnato prima al battaglione  Pieve di Teco, poi al battaglione Ceva mobilitato, col quale entrò in guerra nel giugno 1940 sul fronte occidentale. Promosso tenente con anzianità 1° gennaio 1940, fu trasferito per concorso in s.p.e. nel grado di sottotenente con anzianità luglio 1940. Nominato aiuto maggiore del battaglione partì nel dicembre dello stesso anno per l’Albania, partecipando alle operazioni sul fronte greco-albanese. Rientrato in Italia per malattia nel marzo 1941, riprese servizio nel giugno e, un anno dopo, promosso tenente, partiva col battaglione Ceva per la Russia. Partecipò alle azioni svolte dalla Divisione alpina Cuneense sul Don col battaglione Ceva, comandato dal tenente colonnello Avenanti caduto in combattimento ed anch’egli decorato di M.O. (Medaglia Oro), riportando ferite alla testa ed alle gambe. Durante il ripiegamento dell’Armata, il 29 gennaio 1943, colto da congelamento agli arti inferiori fu ricoverato in ospedale da campo tedesco e rientrò in Italia con treno ospedale il 16 febbraio successivo. Dopo lunghe degenze in ospedali, giudicato permanentemente inabile, veniva collocato in congedo nel febbraio 1948. Iscrittosi al Politecnico di Torino conseguì la laurea in ingegneria civile nel 1949. Assunto nel frattempo dalle FF.SS. (Ferrovie dello Stato) nel compartimento di Torino, si dimise successivamente dall’impiego e venne nominato in seguito amministratore delegato della Società p.a. (per azioni) Generalauto, con sede a Torino.

Altre decorazioni: Cr. g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare)  (Bregu i Math – Fronte greco, febbraio 1941 ).

Nell’imperversare di avverse condizioni atmosferiche e sotto violento fuoco nemico recava, ripetute volte, ordini ai reparti duramente impegnati e contribuiva con tempestive iniziative a successi conseguiti a prezzo di gravi perdite. Ferito il suo comandante di battaglione in zona intensamente battuta da artiglieria e mortai e controllata da carri armati, si slanciava arditamente in suo soccorso e, sprezzante di ogni pericolo, riusciva a trarlo in salvo ed a riportare nelle nostre linee anche un altro ufficiale caduto. Ferito alla testa, dirigeva un violento contrattacco contro preponderanti forze. Colpito nuovamente alle gambe, animava col suo valoroso esempio i gloriosi superstiti a strenua lotta. Delineatasi la crisi, ed iniziato un tormentoso ripiegamento, benché gravemente minorato, cedeva ad un alpino colpito da congelamento l’unico mulo disponibile e, senza calzatura, seguiva a piedi la colonna riportando a sua volta grave congelamento agli arti inferiori. Stremato di forze, si imponeva ai più, durante la tragica odissea, per la sua stoica, indomabile fermezza d’animo. Già distintosi per capacità e granitica saldezza di combattente, in precedenti azioni di guerra. Fronte russo, gennaio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 215.