SABATINI Sergio
nasce nel 1925 a Oneglia (Imperia). Partigiano combattente.
Studente nel Liceo scientifico di Casale Monferrato, dopo l’8 settembre 1943 fu uno dei primi animatori della lotta clandestina ad Imperia. Ritornato per ragioni di studio a Casale, vi fu arrestato, ma riuscito a fuggire, si rifugiò prima a Stellanello poi a Mendatica, dove organizzò per la resistenza la gioventù locale ed infine a Garessio, dove si unì ad una banda, organizzata ed armata. A ricordo del suo fiero comportamento di fronte al nemico una Brigata alpina prese il suo nome.
Giovane partigiano di eccezionale coraggio, rinunciava alla licenza per partecipare con i propri compagni ad un’azione di particolare importanza contro un presidio tedesco. Ferito due volte durante l’epica lotta e costretto dietro ordine del comando a ritirarsi per esaurimento delle munizioni, si offriva volontario per portare ordini ad un reparto impegnato su altro tratto di fronte. Ferito una terza volta nell’attraversare una zona scoperta e battuta tentava ancora con le ultime forze di assolvere il suo compito, finché, colpito una quarta volta al petto, cadeva nelle mani del nemico, che dopo avere tentato invano di estorcergli notizie sull’organizzazione partigiana, lo seviziava barbaramente. Condotto a morte, l’affrontava con sprezzo gridando al nemico: Mio padre mi ha insegnato a vivere, io vi insegno a morire. Fulgido esempio di valore e di fermezza. – Garessio, 25-26 febbraio 1944.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 380.