Morandi Luigi
nasce il 26 gennaio 1920 a Firenze (https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Morandi_(partigiano)). Sottotenente complemento genio, combattente.
Dopo aver frequentato il biennio di fisico matematica nell’Università di Firenze, si iscrisse al terzo anno della facoltà di ingegneria a Bologna. Chiamato alle armi ed assegnato all’Arma del genio, fu in Albania con la 41^ compagnia T.R.T. (Telegrafista Radio Trasmettitore) della Divisione Firenze dall’agosto 1941 al febbraio 1942, come capo marconista. Rimpatriato ed ammesso al corso per allievi ufficiali di complemento a Pavia venne nominato sottotenente nel luglio successivo e destinato al deposito del 7° reggimento genio a Firenze quale istruttore della specialità marconisti. Alla dichiarazione dell’armistizio trovavasi a Lucca, istruttore in un corso allievi ufficiali. Ritornato a Firenze, aderì al movimento partigiano Giustizia e Libertà e per circa nove mesi svolse il e pericoloso incarico dei servizi radio tra le formazioni partigiane ed i comandi alleati. Gravemente ferito il 7 giugno 1944, decedeva tre giorni dopo nell’Ospedale militare di Firenze. L’Università di Firenze gli conferì dopo la sua morte la laurea ad honorem.
Studente universitario, fin dai primi giorni della lotta dedicò la sua attività quotidiana ed instancabile ad uno dei più delicati settori della vita clandestina, trasmettendo per radio importanti notizie agli alleati. Benché continuamente braccato dal nemico che cercava con ogni mezzo di stroncare le informazioni sulla propria attività militare e di individuare la fonte rivelatrice, rimaneva impavidamente al suo posto di combattimento per adempiere, tra i più gravi rischi e le più dure difficoltà, il compito che aveva volontariamente assunto. Sorpreso dalle SS. tedesche mentre trasmetteva messaggi segreti, riusciva con mirabile sangue freddo a distruggere i cifrari e a dare l’allarme alla stazione ricevente. Sparava, quindi, fino all’ultimo colpo, contro i nemici finché, dopo averne uccisi tre ed essere stato più volte colpito, cadeva sopraffatto, salvando il servizio, che egli stesso aveva organizzato col proprio eroico sacrificio. – Firenze, 7 giugno 1944.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 468.