REGINATO Enrico
nasce il 5 febbraio1913 a Treviso (https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Reginato). Tenente medico complemento, 4° reggimento alpini, battaglione sciatori M. Cervino.
Laureatosi a Padova in medicina e chirurgia, esercitò la professione dal 1938 al 1940 a Padova e ad Alessandria. Dal 1° gennaio 1941, nominato sottotenente medico di complemento prestò servizio all’Ospedale militare di Alessandria e poi al 1° reggimento alpini. Assegnato al CI battaglione complementi partì nel marzo 1941 per l’Albania e col 21° reparto salmerie del 1° alpini prese parte fino al maggio successivo alle operazioni svoltesi sul fronte greco-albanese. Rimpatriato, fu prima al battaglione Mondovì e, dall’ottobre dello stesso anno, al battaglione sciatori Monte Cervino del 4° reggimento alpini. Partito per il fronte russo nel gennaio 1942, quattro mesi dopo, il 28 aprile, cadde in mano nemica nella battaglia di Stalino e trasferito in campi di prigionia, in condizioni fisiche menomate dalle fatiche e dai disagi sopportati. Rientrò in Patria nel febbraio 1954, dopo aver sopportato lunghi anni di detenzione in campi di punizione per accuse insussistenti. Fu promosso capitano con anzianità gennaio 1951 e collocato in congedo a domanda dal novembre 1955. Dal 1° ottobre 1955 fu ispettore sanitario della Federazione delle Casse Mutue di malattia fra i coltivatori diretti. Richiamato in servizio nel maggio 1956 e trasferito in s.p.e. (servizio permanente effettivo) col grado di tenente ed anzianità dicembre 1942 fu assegnato all’Ospedale principale di Padova. Quindi alla Direzione di Sanità Regione Nord Est e successivamente alla Direzione Generale di Sanità Militare. Conseguì le promozioni a capitano con anzianità dicembre 1954, a maggiore nel giugno 1955 e a tenente colonnello nel dicembre 1962. Assegnato al Comando Generale Arma Carabinieri quale dirigente il Servizio Sanitario. E’ morto a Padova il 16 aprile 1990 (https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Reginato).
Altre decorazioni: trasferito in s.p.e. per m.g. (Meriti di guerra) (1942).
Ufficiale medico di battaglione alpino già distintosi per attaccamento al dovere e noncuranza del pericolo sul campo di battaglia, per oltre undici anni di prigionia fu, quale medico, apostolo della sua umanitaria missione e, quale ufficiale, fulgido esempio di fiero carattere, dirittura morale, dedizione alla Patria lontana ed al dovere di soldato. Indifferente al sacrificio della propria vita, si prodigò instancabilmente nella cura dei colpiti da pericolose forme epidemiche fino a rimanere egli stesso gravemente contagiato. Con mezzi di fortuna che non gli offrivano le più elementari misure precauzionali, non esitò ad affrontare il pericolo delle più gravi infezioni, pur di operare ed alleviare le sofferenze dei malati e dei feriti affidati alle sue cure. Sottoposto, per la sua fede patriottica e per l’attaccamento al dovere, prima alle più allettanti lusinghe e, subito dopo, a sevizie, minacce e dure punizioni, non venne mai meno alla dignità ed alla nobiltà dei suoi sentimenti di sconfinato altruismo, altissimo amor di Patria, incorruttibile rettitudine, senso del dovere. – Russia, 1942 – 1954.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 732.