2 e 3 giugno 1944

Generale avanzata alleata su tutto il fronte
Salmaggi e Pallavisini, venerdì 2 giugno 1944
Fronte italiano. In seguito al graduale disimpegno delle forze tedesche, gli Alleati avanzano su tutto il fronte dal settore di Albano a quello di Lanuvio, dalle alture ad est dei Monti Cavo e Tano alla statale n. 7 (VI corpo USA).
Conquista di Maschio d’Ariano e dei monti Fiore e Ceraso
Salmaggi e Pallavisini, venerdì 2 giugno 1944
Nel settore del II corpo USA, unità dell’85ª divisione conquistano Maschio d’Ariano, i monti Fiore e Ceraso, spingendosi fino quasi alla statale n. 6 che viene invece tagliata oltre San Cesareo da truppe dell’88ª divisione. Continua l’avanzata del 7° e del 30° reggimento (3ª divisione USA) rispettivamente nei settori di Palestrina e Valmontone (quest’ultima località è stata da poco abbandonata dalle truppe tedesche).
Di Vittorio segretario della Cgil
sabato 3 giugno 1944
Giuseppe Di Vittorio è stato nominato segretario della Cgil (Patto di Roma).
De Gaulle presidente
sabato 3 giugno 1944
Charles De Gaulle è il nuovo presidente francese (Président du Gouvernement provisoire de la République française). Sostituisce Philippe Pétain, in carica dall’11 luglio 1940 (Chef de l’État français).

Il patto di unità sindacale
sabato 3 giugno 1944
A Roma viene stipulato il patto di unità sindacale dal comunista Giuseppe Di Vittorio, il democristiano Achille Grandi e il socialista Emilio Canevari.
Orgera lascia la carica
sabato 3 giugno 1944
Giovanni Orgera non è più sindaco di Roma (governatore nominato dal governo di Salò). Lo era dal 6 gennaio 1944.

Conquista di Albano, Lanuvio e Frascati
Salmaggi e Pallavisini, sabato 3 giugno 1944
Fronte italiano. L’avanzata alleata prosegue speditamente su tutto il fronte: cadono, tra gli altri centri, Albano, Lanuvio e Frascati, mentre unità della 3ª divisione americana e del Corpo di Spedizione francese avanzano lungo la statale n. 6. Nel settore dell’8ª armata britannica, il I corpo canadese raggiunge Anagni.
Hitler autorizza la ritirata tedesca da Roma
Salmaggi e Pallavisini, sabato 3 giugno 1944
Il feldmaresciallo Kesselring riceve da Hitler l’autorizzazione a ritirarsi da Roma, ma l’operazione di disimpegno è già in corso da qualche tempo: secondo il piano di Kesselring, i combattimenti a sud e a sud-est di Roma devono continuare il più a lungo possibile per consentire l’evacuazione delle truppe di stanza nella città, e soprattutto alla 14ª armata di ritirarsi al di là del Tevere. L’operazione riesce: d’altra parte, rispettando lo status di “città aperta” proclamato per Roma fin dal 13 agosto 1943 e anche in seguito ad accordi con i capi della Resistenza, gli ex occupanti non fanno saltare i ponti sul Tevere né altre costruzioni. In cambio la loro ritirata non viene molestata da azioni partigiane.