BRANDIMARTE Alfeo

nasce a Loreto (Ancona) 31 gennaio 1906 (Wikipedia). Maggiore di complemento Armi Navali. Fronte militare della Resistenza.

Laureato in ingegneria industriale meccanica, sezione elettronica, nel 1928 presso il Politecnico di Torino. Allievo ufficiale di complemento nella Scuola di Moncalieri (arma di fanteria) fu nominato sottotenente ed assegnato al 92° reggimento fanteria il 1° agosto 1929. Trasferito, a domanda, nel C.R.E.M. (Corpi Reali Equipaggi Marittimi) il 17 luglio 1930, fu nominato tenente in servizio permanente effettivo nel Corpo delle Armi Navali con anzianità di grado 17 aprile 1930 e promosso capitano il 17 aprile 1933. Dall’aprile 1935 al maggio 1936 fu alla Direzione servizi R.T. (Ricognizione Terrestre) in Somalia e fino al febbraio 1937 ad Addis Abeba per l’impianto di quella stazione radio. Rimpatriato fu destinato all’Accademia Militare di Livorno quale vicedirettore dell’Istituto elettronico delle comunicazioni con l’incarico dell’insegnamento nei corsi superiori. Dispensato a domanda dal servizio permanente effettivo dal 1° febbraio 1940 fu trattenuto temporaneamente in servizio, come ufficiale di complemento, per esigenze di carattere eccezionale. Promosso maggiore nel settembre 1941 fu dispensato dal servizio quale dirigente d’azienda industriale per scopi di guerra. Dopo l’8 settembre 1943 si diede alla lotta clandestina di resistenza dando la sua opera instancabile per istituire collegamenti radio ed assicurare il possesso di documenti e di prezioso materiale al fronte di liberazione. Arrestato la notte del 24 maggio 1944 e condotto nelle carceri di Via Tasso, dieci giorni dopo fu trucidato da militari tedeschi in ritirata. Muore a La Storta (Roma) il 3 giugno 1944 (Wikipedia).

Ufficiale superiore delle Armi Navali di eccezionali doti morali e tecniche, pervaso da profondo amor Patrio, iniziava sin dai primi giorni dopo l’armistizio la sua coraggiosa opera nel fronte clandestino di resistenza. Superando immani difficoltà, riusciva, con scarsi mezzi da lui stesso abilmente apprestati, ad effettuare vari collegamenti r.t. con le autorità nazionali ed alleate dell’Italia liberata. Durante nove mesi la sua fattiva opera veniva svolta con coraggio e abnegazione malgrado ripetutamente ricercato dalle Autorità germaniche. Arrestato in seguito a delazione, subiva atroci sevizie e perdeva la sua vita dedicata al bene della Patria nella località di La Storta, il 3 giugno, barbaramente trucidato dai tedeschi. — La Storta, 3 giugno 1944.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 459.