ODINO Giovanni Carlo
nasce il 9 agosto 1894 a Genova (https://it.wikipedia.org/wiki/Giancarlo_Odino). Capitano complemento fanteria (granatieri), partigiano combattente.
Commerciante in Genova, fu arruolato nel 1° reggimento granatieri, nell’ottobre 1914 e dal maggio 1915 prese parte col reggimento alla prima guerra mondiale raggiungendo il grado di sergente. Congedato nel settembre 1919, nel 1928 fu promosso sottotenente di complemento nel 3° granatieri dove prestò servizio di prima nomina. Tenente nel marzo 1935 e capitano nel marzo 1941, due anni dopo, nel marzo 1943, fu richiamato presso il deposito del 38° fanteria ed assegnato al campo di concentramento prigionieri di guerra di Gavi dove trovavasi alla dichiarazione dell’armistizio. Datosi alla macchia, prendeva contatto con gli esponenti del Comitato di liberazione di Genova e nel gennaio 1944, costituiva, assumendone il comando, la prima Brigata autonoma militare, cui venne dato in seguito il suo nome. Catturato nella zona del Monte Tebbio assieme all’unico suo figlio, durante il grande rastrellamento della Pasqua 1944, fu rinchiuso prima nelle carceri di Voltaggio, quindi in quelle di Marassi, a Genova ed infine nella Casa dello studente sede delle SS. tedesche. Il suo nome è indicato fra i trenta maggiori eroi della Resistenza ligure.
Patriota di sicura fede, dopo l’armistizio fu ardente animatore e valente organizzatore della resistenza armata nella Liguria. La Brigata autonoma militare da lui creata e comandata, fu sempre di esempio per fede, per disciplina e per efficienza combattiva. Caduto, dopo strenua resistenza, in mani nemiche tentò generosamente di salvare i dipendenti rivendicando per sè ogni responsabilità. Costretto ad assistere all’eccidio di un centinaio dei suoi uomini, fu esemplare per fierezza di comportamento e per la dignità e il coraggio che seppe infondere nei martiri. Risparmiato, insieme al giovane suo figlio, allo scopo di strappargli rivelazioni e delazioni, fu sottoposto a lunghe torture fisiche e morali, ma nulla rivelò, imponendosi, anzi, all’ammirazione degli stessi barbari carnefici tedeschi. Fucilato per rappresaglia sul colle del Turchino, chiuse da forte la nobile vita nel pensiero e nel nome della libertà e della Patria. – Colle del Turchino, 19 maggio 1944.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 446.