SPOLIDORO Rurich
nasce il 6 settembre 1923 a Livorno (https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1746/rurik-spolidoro). Sottotenente complemento paracadutisti, partigiano combattente.
Orfano di ufficiale superiore della M.M. Marina Militare) , conseguita la maturità classica, si iscrisse nella Facoltà di giurisprudenza a Pisa nella Scuola Normale Superiore presso la quale si laureò. Arruolatosi volontario il 20 gennaio 1941 nel 7° reggimento alpini fu inviato alla Scuola Centrale di Alpinismo di Aosta nel marzo successivo per frequentarvi il corso preparatorio per allievi ufficiali universitari. Promosso sergente, entrò alla Scuola allievi ufficiali di Avellino ottenendo nel settembre 1942 la promozione a sottotenente nel 7° alpini. Assegnato al battaglione Feltre, dopo qualche mese, nel marzo 1943, ottenne di passare nella specialità paracadutisti ed ultimato l’apposito corso di addestramento a Tarquinia, fu destinato, nel maggio successivo, al 10° reggimento arditi paracadutisti sabotatori a Santa Marinella, dove trovavasi alla dichiarazione dell’armistizio. Fu catturato a Genova per la terza volta dalla polizia tedesca il 18 settembre 1944 e deportato poco dopo nei campi di concentramento in Germania.
Purissimo eroe della libertà, dopo avere opposto strenua resistenza all’occupazione tedesca nei giorni dell’armistizio 1943, veniva catturato ed avviato alla deportazione. Audacemente evaso durante il viaggio, peregrinò attraverso territori controllati dai tedeschi riparando in Svizzera. Tornato in Patria entrava a far parte delle formazioni partigiane prodigandosi senza tregua nel servizio di informazioni, in rischiose ricognizioni e per l’organizzazione della raccolta di materiali aviolanciati dagli alleati. Più volte inseguito ed ancora una volta catturato, riusciva nuovamente a fuggire trovando riparo presso. una Brigata garibaldina dislocata in montagna. Caduto in un’imboscata tesagli da otto SS. tedeschi camuffati da abiti civili, veniva arrestato per la terza volta e dopo avere subito segregazione, percosse e torture che non valsero a piegare la fiera tempra veniva deportato nei gelidi campi di concentramento della Germania, ove, disfatto nel corpo ma non domo nello spirito, esalava l’estremo anelito invocando la Patria lontana. – Genova – Mathausen – Gusen, 8 settembre 1943 – 24 aprile 1945.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 681.