BOTTEGO Vittorio

BOTTEGO VITTORIO062di Agostino e di Maria Acinelli, nacque a Parma il 29 luglio 1860 e cadde a Gobò, paese dei Galla, il 17 marzo 1897.
Allievo dell’Accademia Militare di Torino dall’ottobre 1879, uscì sottotenente d’artiglieria il 29 luglio 1882 e fu promosso tenente l’8 giugno 1884 nel 1° reggimento. Destinato a domanda alle truppe d’Africa fu assegnato, nell’ottobre 1887, alla 1^ compagnia della batteria indigena del capitano Michelini. Nel giugno – agosto 1889 partecipò, con la batteria di cannoni da 9 del capitano Lo Curcio, alle occupazioni di Cheren e di Asmara. Promosso capitano nel novembre 1889, comandò la compagnia cannonieri di Massaua. Fu appunto in questo periodo di tempo che egli ebbe modo di compiere ardite esplorazioni. Compì anche un viaggio nella Dancalia ed eseguì il primo rilievo topografico della costa tra Massaua ed Assab.
Rimpatriato nel giugno 1891, ritornò a domanda in Africa l’anno successivo incaricato dalla Società Geografica di guidare una spedizione nel bacino del Giuba. Partito da Massaua nell’estate 1892, con la scorta di un centinaio di uomini, raggiunse, dopo undici mesi di estenuante marcia, le sorgenti del Giuba e rilevò il percorso del fiume e dei suoi numerosi affluenti. Per il coraggio dimostrato ed il risultato ottenuto, fu decorato di medaglia d’argento al v. m. e gli venne assegnata anche una medaglia d’oro dalla Società Geografica.
Nel 1895, per accertare se il Fiume Orno fosse o no affluente del Giuba, ebbe incarico dalla Società Geografica di compiere una esplorazione nell’Africa Equatoriale. Salpò da Napoli il 3 luglio di quell’anno, sbarcò a Brava, in Somalia, il 12 ottobre e si portò a Lugh il 18 novembre. Di là, procedendo verso l’interno, raggiunse l’Orno il  1° luglio 1896. Ne accertò il corso defluente nel Lago Rodolfo (dicembre 1896), rilevò le posizioni geografiche degli altri corsi d’acqua e dei laghi della regione per la preparazione delle carte topografiche (gennaio- febbraio 1897) e, compiuta così la più grande esplorazione fino allora effettuata, mentre sulla via del ritorno attraversava il territorio dei Galla, fu assalito da una banda abissina. Dopo aver col suo piccolo gruppo a lungo combattuto contro un migliaio di armati, cadde crivellato di colpi in una furibonda lotta corpo a corpo.
Alla sua memoria è stata concessa la medaglia d’oro al v. m. con r. d. 2 gennaio 1898. Dice la motivazione : Dimostrò sagacia ammirevole nel dirigere una spedizione scientifico- militare nell’Africa Equatoriale attraverso paesi inesplorati e fra popolazioni ostili e bellicose; e spiegò eccezionale coraggio attaccando con soli 86 uomini un nemico forte di circa un migliaio di combattenti e morendo eroicamente sul campo ferito al petto e alla testa da due colpi di arma da fuoco. – Gobò (Paesi Galla), 17 marzo 1897.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 170.