PELOSI Salvatore

pelosi-salvatore006nasce il 10 aprile 1906 a Montella (Avellino) (https://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Pelosi). Capitano di corvetta s.p.e. M.M.(servizio permanente effettivo Marina Militare).

Allievo dell’Accademia Navale di Livorno dal 1921, fu nominato guardiamarina nel novembre 1926 e prese imbarco sulla Duilio. Fu poi sulla nave Libia, dislocata in Estremo Oriente e, successivamente, venne assegnato al battaglione italiano in Cina a Tientsin. Frequentato il corso superiore e promosso tenente di vascello fu imbarcato sul Ricasoli e sul Pantera come direttore del tiro indi sul Bolzano come ufficiale di rotta. Specializzatosi in artiglierie nel 1933, imbarcò sul Gorizia quale direttore del tiro, e fu mobilitato per esigenze di carattere eccezionale in A.O. (Africa Orientale) dall’ottobre 1935 al luglio 1936. Tenne successivamente il comando della flottiglia M.A.S. (Motoscafo armato silurante) della Sicilia e, al comando di torpediniera, partecipò alle operazioni militari in Spagna. Promosso capitano di corvetta, ebbe il comando di vari sommergibili. All’inizio della 2^ guerra mondiale comandava il sommergibile Torricelli, dislocato in Mar Rosso. Ferito nel combattimento del 23 giugno 1940, compì impresa che lasciò ammirati gli stessi nemici. Rimpatriato dalla prigionia nel gennaio 1945 a richiesta del Governo italiano per impiego, venne promosso capitano di fregata con anzianità 1942 e fu nominato Capo di Stato Maggiore del Comando Superiore Sommergibili e successivamente Comandante Superiore dei Sommergibili. Nel 1948, dopo aver comandato il cacciatorpediniere Oriani fu promosso capitano di vascello e frequentò l’Istituto di Guerra Marittima. Dal dicembre 1949 all’agosto 1951 fu Comandante della Marina in Somalia e poi Capo di Stato Maggiore del Dipartimento M.M. del Basso Tirreno. Comandante delle Forze Navali Costiere dal 1952 al 1953 e quindi Capo di Stato Maggiore della 2^ Divisione Navale, fu imbarcato sul Duca degli Abruzzi fino al luglio 1954. Capo di Stato Maggiore del Comando Militare Marittimo della Sicilia fino alla fine del 1956. Promosso contrammiraglio il 1° gennaio 1957, dppo aver frequentato il Centro Alti Studi Militari, fu Ispettore delle Scuole del Corpo Equipaggi Militari Marittimi. Promosso ammiraglio di Divisione, ha comandato, dal 3 maggio 1961 al 12 maggio 1962, le Forze Navali di Dragaggio e dal 20 maggio 1962 assunse il Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia. Promosso ammiraglio di Squadra il 14 gennaio 1964 e nominato Presidente della Commissione Ordinaria di Avanzamento presso il Ministero Difesa-Marina. E’ morto Terranova da Sibari (Cosenza)  il 24 ottobre 1974 (https://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Pelosi).

Comandante di sommergibile dislocato in acque lontane ed insidiatissime, durante ardua missione svolta in condizioni ambientali oltremodo avverse, scoperto e sottoposto a prolungata caccia da parte di numerose siluranti, visto impossibile il disimpegno, emergeva accettando il combattimento in evidenti condizioni di inferiorità. Aperto il fuoco con il cannone e con le mitragliere, si impegnava in epica lotta a distanza ravvicinata contro tre cacciatorpediniere e due cannoniere. Lanciati anche i siluri, a corto di munizioni e con l’unità ripetutamente colpita, ed egli stesso ferito, decideva di salvare i suoi marinai ed affondava il battello che scompariva con la bandiera a segno salutata alla voce dal valoroso equipaggio. Nell’impari lotta, il sommergibile affondava un C.T. ed infliggeva danni alle rimanenti unità avversarie. Trascinato in mare dai marinai che si erano rifiutati di abbandonarlo era da loro stessi sostenuto allorché, in seguito alla ferita riportata, aveva perduto i sensi. Coloro ai quali egli aveva indicato la via dell’onore e del dovere ridavano in tal modo alla Nazione ed alla Marina uno dei suoi figli migliori affinché a questi fosse ancora concesso di operare per il bene della Patria. Magnifico esempio di uomo e di ufficiale al quale lo stesso nemico ha tributato ammirazione e rispetto. Mar Rosso meridionale, 21 – 22 – 23 giugno 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 403.