BEZZI Lorenzo

bezzi-lorenzo008nasce a Tortona (Alessandria) il 22 ottobre 1906 (https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/LorenzoBezzi.aspx). Capitano di corvetta s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo Marina Militare).

Entrato all’Accademia Navale di Livorno il 26 novembre 1921 ne usciva guardiamarina nel luglio 1926. Destinato al battaglione S. Marco a Tientsin (Cina) l’anno dopo, vi rimaneva fino al 1° febbraio 1928, quando promosso sottotenente di vascello, passava a Shangai sulla nave Libia. Rimpatriato, seguiva il corso superiore presso l’Accademia Navale dal novembre 1928 al luglio 1929 e due anni dopo, conseguiva la promozione a tenente di vascello Frequentato il corso di specializzazione T all’Accademia Navale e conseguito il relativo brevetto dopo il periodo di tirocinio trascorso a La Spezia alla Direzione torpedini e munizionamento, veniva destinato, dal 1934 al 1935, alla Commissione permanente come coadiutore T. Dal 1935 al 1937 passava a disposizione del Ministero degli Esteri per un incarico speciale presso il Governo Cinese. Rimpatriato, prendeva imbarco su siluranti fino all’aprile 1939, quando, promosso capitano di corvetta assumeva il comando dell’ Albatros  dapprima e poi del sommergibile H 4, della torpediniera Carini ed infine, dal 10 giugno 1940, del sommergibile Liuzzi.

Comandante di sommergibile in missione di guerra in acque intensamente vigilate dall’avversario veniva avvistato e sottoposto violenta prolungata caccia. Impossibilitato a mantenere l’immersione per gravi danni subiti dall’Unità, emergeva con l’intento di impegnare l’avversario in superficie. Accerchiato a breve distanza e fatto segno al fuoco di cinque CC.TT .(Cacciatorpediniere), visto vano ogni tentativo di difesa per il mare agitato che impediva l’uso del cannone, decideva l’autoaffondamento del sommergibile. Messo in salvo l’equipaggio dopo aver ordinato il saluto alla voce, divideva volontariamente la estrema sorte dell’unità al suo comando rientrando nello scafo e chiudendo, con freddo e cosciente atto, su di se il portello della torretta. Confermava in tale modo elevate virtù militari e di comando e faceva rifulgere con il proprio gesto la nobile tradizione di eroismo della gente di mare.- Mediterrano Orientale, 27 giugno 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 406.