VESCI Gino

nasce il 17 dicembre 1916 a Mantova (https://it.wikipedia.org/wiki/Gino_Vesci). 1° Aviere A.A. (Arma Aeronautica), marconista.

Dopo aver frequentata a San Remo la Scuola di avviamento professionale, si arruolava volontario nell’Aeronautica in qualità di allievo aviere radiotelegrafista nel settembre 1935. Inviato al Centro della 3^ Z.A.T. (Zona Aerea Territoriale) di Orvieto venne poi trasferito nel giugno 1936 a Ciampino al 15° stormo da bombardamento per mobilitazione ed inviato in Libia. Promosso aviere scelto R.T. (Ricognizione Terrestre) e trasferito nel ruolo specialisti dell’Aeronautica, conseguiva nel giugno 1938 la promozione a primo aviere R.T. Nell’agosto dell’anno dopo rimpatriava assegnato al 31° stormo da bombardamento marittimo ad Orbetello. Nel gennaio 1940 passò all’Aeroporto di Castiglione del Lago, quindi, fu assegnato ad una squadriglia di Cant. Z 501 (Idrovolante) da ricognizione marittima con la quale entrò in guerra nel giugno 1940.

Marconista a bordo di un idrovolante in ricognizione strategica, che era costretto ad ammarare perché avariato da tre raffiche di tre caccia nemici, non abbandonava il suo posto di combattimento sebbene mortalmente ferito. Stremato di forze per il gorgoglio incessante del suo sangue generoso, costretto dalle sofferenti ferite ad una parziale immobilità, riusciva, in piedi, con indomita energia, ad approntare l’apparato radio, con mezzi di fortuna, e a lanciare il segnale di soccorso. Incurante di se stesso, cosciente del proprio stato e solo preoccupato della salvezza dei camerati, con stoicismo ineguagliabile, continuava la trasmissione fino al suo ultimo anelito. La morte lo coglieva così al suo posto di combattimento, e spirava nella serena soddisfazione che l’olocausto della sua fiorente giovinezza avesse potuto contribuire a trarre in salvo i compagni di volo. Esempio di fulgido eroismo di soldato e di sublime abnegazione umana.- Mediterraneo Occidentale, 9 luglio 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 415.