POLI Lido

nasce il 16 marzo 1918 a Seravezza (Lucca) (https://it.wikipedia.org/wiki/Lido_Poli). Sergente A.A. (Arma Aeronautica), pilota.

Diplomatosi alla Scuola d’arte Stagi di Pietrasanta ed assunto come disegnatore dalla Società marmifera italiana in Querceta, si arruolò volontario allievo sottufficiale pilota nell’A.A. il 3 gennaio 1938. Conseguì il brevetto di pilota d’aeroplano nel luglio successivo e fu nominato primo aviere pilota dopo aver frequentato i corsi nelle Scuole di Pola e di Lucca. Trasferito alla Scuola pilotaggio di Foligno nel gennaio 1939 venne nominato pilota militare nel giugno dello stesso anno e dalla Scuola caccia di Castiglione del Lago trasferito al 4° stormo da caccia in Gorizia nel luglio successivo. Promosso sergente nell’agosto 1939, veniva mobilitato con lo stormo per la seconda guerra mondiale e trasferito nell’aeronautica della Libia l’11 giugno 1940. Ferito nel combattimento dell’8 agosto 1940 nel cielo dell’ A.S. (Africa Settentrionale), col braccio sinistro quasi asportato dallo scoppio di proiettile esplosivo, riusciva ad atterrare in territorio nazionale e, dopo estenuanti cure in ospedale dove subiva la totale asportazione dell’arto, veniva congedato e trasferito nel ruolo d’onore con la promozione a sergente maggiore nel marzo 1941 ed a sottotenente di complemento A.A.r.n.(Arma Aeronautica ruolo naviganti) nel marzo 1963. Funzionario della Banca Nazionale del Lavoro. Muore a Forte dei Marmi il 19 aprile 1993. (https://it.wikipedia.org/wiki/Lido_Poli).

Giovane pilota, partecipe di una formazione da caccia attaccata di sorpresa da soverchianti forze nemiche, contribuiva con eccezionale perizia ed intrepido coraggio all’abbattimento di cinque velivoli avversari. Colpito durante l’aspra lotta da pallottola esplosiva che gli sfracellava il braccio sinistro all’altezza della spalla, continuava con supremo sprezzo della vita a combattere sino all’estremo delle forze, riuscendo infine, in un supremo sforzo di volontà, ad atterrare senza danni nei pressi di una nostra colonna. Amputato dell’arto continuava a dar prova, con la parola e con stoico contegno, delle altissime virtù già dimostrate durante tutto il combattimento.- Cielo della Marmarica, 8 agosto 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 423.