MARONE Alfredo

nasce nel 1889 a  Benevento. Colonnello s.p.e. (servizio permanente effettivo) fanteria, comandante 157° reggimento fanteria.

Arruolatosi volontario nel 42° reggimento fanteria dopo avere partecipato alla guerra italo-turca nel 1911 dove riportava una prima ferita in combattimento, entrava alla Scuola Militare di Modena col grado di sergente maggiore nell’agosto 1912 uscendone sottotenente nel gennaio 1914 assegnato al 39° fanteria. Ritornato in Libia col 16° fanteria nel marzo successivo, passava al 160° due anni dopo conseguendovi la promozione a tenente nel luglio 1915 e quella a capitano nel maggio 1916. Rimpatriato poco dopo, partecipava alla prima guerra mondiale prima col 268° fanteria ed in seguito, dal dicembre 1917, come aiutante di campo della Brigata Caserta segnalandosi sul Piave nel giugno 1918 e nel novembre successivo al Ponte della Delizia sul Tagliamento. Trasferito a domanda nel R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) della Cirenaica, ritornava in Libia nel 1919 rimanendovi fino al settembre 1925 per entrare poi alla Scuola di guerra col grado di maggiore. Uscitone nell’agosto 1928 col grado di tenente colonnello, fu trasferito d’autorità al R.C.T.C. della Cirenaica. Rimpatriato alla fine del 1933, poco più di un anno più tardi, il 26 maggio 1935, partiva per l’ A.O. (Africa Orientale). Concluso il conflitto italo-etiopico e trasferito all’Ufficio Politico del Governo dell’A.O. assumeva il comando di una rischiosa spedizione nel Lechemtì non ancora occupato dove procedeva alla costituzione di bande armate con le quali partecipava poi alla pacificazione della vasta regione. Promosso colonnello nel settembre 1937, rientrava in Italia un anno più tardi, ma per poco, perché alla fine del 1939 partiva per la Libia per assumere il comando del 157° reggimento fanteria. Promosso generale di Brigata nel 1947, con anzianità 27 giugno 1942, veniva contemporaneamente collocato nella riserva per età. Stabilitosi a Napoli, vi decedeva improvvisamente il 13 ottobre 1959 dopo essere stato per lunghi anni Presidente dlla Sezione di Napoli della Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra e membro del Comitato Centrale.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Koefià, 28 novembre 1911); M.A. (Medio Piave, giugno1918); M.A. (Ponte della Delizia, 3 novembre 1918); M.A. sul campo (Lehemtì, 14 ottobre 1936); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valor Militare) (Cirenaica, 1931).

Comandante di reggimento che aveva con perizia e passione saldamente organizzato e orientato a duri cimenti bellici, lo guidava in successive aspre operazioni in zone desertiche con spiccata capacità, sicurezza, indomito valore personale, vivendo intensamente la vita dei suoi fanti, cui offriva, particolarmente nelle circostanze più critiche, costante esempio di superbo spirito combattivo, talché riusciva a realizzare tangibili successi anche contro preponderanti forze corazzate e autotrasportate sostenute da potenti artiglierie e imponenti azioni aeree. Durante un tormentoso ripiegamento, s’imponeva all’incalzante agguerrito avversario e lo conteneva con reiterati contrattacchi che, condotti con avveduta azione di comando e virile fermezza a malgrado delle sensibili perdite, consentivano alla grande unità, della quale era retroguardia, piena libertà di manovra. Delineatasi tragica situazione, culminante nell’assedio di una piazzaforte, alimentava l’epica resistenza ad oltranza col suo valoroso esempio e la sostanziava con sanguinose audaci reazioni in campo aperto. Ridotte le opere ad un cumulo di macerie, decimato, privo di munizioni e di viveri, protraeva imperterrito impari cruenta lotta battendosi eroicamente tra i suoi gloriosi superstiti fino all’esaurimento di ogni mezzo di offesa. Comandante di salda tempra, pluridecorato, altamente apprezzato dallo stesso cavalleresco avversario, sapeva nella rovina, tenere in grande onore il prestigio delle armi d’Italia. A.S. (Africa Settentrionale), giugno 1940- gennaio 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 556.