FORZA Ernesto

nasce a Roma il 21 agosto 1900 (Wikipedia). Capitano di fregata M.M. (Marina Militare).

Ammesso per concorso nell’ottobre 1916 quale allievo nell’Accademia Navale di Livorno, proveniente dall’Istituto tecnico Leonardo da Vinci di Roma, partecipò alla prima guerra mondiale imbarcato sulla Vespucci negli anni 1917 e 1918. Nominato guardiamarina nel luglio 1921 prese imbarco sulla Cavour e col grado di tenente di vascello passò a disposizione del Ministero Aeronautica dal settembre 1928 quale osservatore dall’aeroplano, comandante della 1^ squadriglia idrovolanti imbarcato sulla nave Miraglia. Destinato nel maggio 1931 alla Scuola di osservazione aerea di Grottaglie ebbe l’incarico dell’insegnamento di navigazione aerea; quindi nell’ottobre 1932 fu nominato ufficiale di collegamento col Ministero dell’Aeronautica. Promosso capitano di corvetta nell’agosto 1935, nell’ottobre successivo, fu a disposizione del Ministero dell’ Aeronautica addetto alla Scuola d’osservazione aerea; poi al comando del sommergibile Micca partecipò alle operazioni militari per la protezione del traffico marittimo con la Spagna. Cooperò quindi attivamente allo sbarco delle truppe in Albania. All’inizio della seconda guerra mondiale era in servizio allo Stato Maggiore del Ministero Marina quale capo ufficio impiego della ricognizione aerea e nel giugno 1941 assunse il comando della 2^ flottiglia M.A.S. (Motoscafo Armato Silurante) della Sicilia. La mattina del 24 luglio 1941 compì col M.A.S. 532 audace impresa, citata nel bollettino di guerra, contro un convoglio nemico fortemente scortato, affondando coi siluri una grossa unità. Nell’ottobre 1941 assunse il comando della X^ flottiglia M.A.S. che lasciò nel maggio 1943, per la nomina a capo di Stato Maggiore della 7^ Divisione navale e nell’ottobre 1943, da capitano di vascello, assunse il comando dei gruppi mezzi d’assalto in territorio nazionale. Assunto il comando della Garibaldi nel novembre 1948, passò poi a comandare l’Istituto di guerra marittima, restandovi con la promozione a contrammiraglio, avvenuta nel novembre 1952. Promosso ammiraglio di Divisione nel luglio 1956 fu poi capo ufficio del Capo di Stato Maggiore della Difesa, comandante della 1^ Divisione Navale ed infine comandante M.M. della Sicilia. Venne collocato in ausiliaria nell’agosto 1960 e l’anno successivo fu promosso ammiraglio di Squadra. Risiede a Roma. E’ morto a Roma il 13 aprile 1975 (Wikipedia).

Altre decorazioni: Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al valore Militare) (Mediterraneo Centrale e Orientale, 1942-1943); M.A. (Medaglia d’Argento) (Acque di Genova, aprile 1945); cavaliere O.M.I. (Ordine Militare d’Italia) (Mar Mediterraneo, novembre 1941 – giugno 1945).

Comandante di flottiglia MA.S., operante in tormentato teatro di operazioni, infondeva il suo alto spirito aggressivo nei gregari che, alla prova del fuoco, dimostravano lo stesso suo indomito valore. Delineatasi la possibilità di transito nella zona di un importante convoglio scortato da poderosa forza navale nemica e resi inefficienti da avarie e da offesa aerea nemica i due M.A.S. al suo comando, sorretto da ferrea volontà di giungere a contatto del nemico, prendeva imbarco su un’altra unità, che pur essendo in condizioni di muovere, era minorata nella velocità, suo principale mezzo di difesa e partiva per l’agguato. Avvistata di notte la formazione nemica, manovrando con mirabile calma per evitare le siluranti di scorta, si portava risolutamente all’attacco di una grande unità che alla distanza di 600 metri colpiva con due siluri affondandola. Scoperto e fatto segno a violentissima e concentrata reazione di fuoco di tutti i calibri, con fredda decisione e insuperabile perizia riusciva a disimpegnarsi dopo trenta minuti di lotta attraversando tre successive colonne di navi avversarie e riportando alla Patria, miracolosamente incolumi, la sua unità, e l’intero equipaggio. Fulgidissimo esempio di sublime ardimento che continua e rafforza le tradizioni di valore dei M.A.S. della Regia Marina. – Canale di Sicilia, 24 luglio 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 699.