BARANY Hindard Camillo

n. 1889 Paullo (Milano). Centurione comandante della 18^ compagnia Littoria della 215^ legione CC. NN. (Camicie Nere), Divisione 3 Gennaio.

Di famiglia di agricoltori di origine ungherese trapiantatasi nel lodigiano, giovinetto lasciò gli studi e molto viaggiò nelle Americhe, in Giappone ed in India. Dopo essere stato garibaldino nel 4° reggimento di marcia nelle Argonne, rimanendo gravemente ferito, fu valoroso alpino nella prima guerra mondiale. Nominato aspirante nel marzo 1916, sottotenente di complemento nel novembre successivo e tenente nell’aprile 1917 prestò servizio nei battaglioni Val Vestone e Val Brenta del 6° alpini. Fu congedato nel 1919 dopo aver partecipato alla impresa di Fiume. Richiamato nel 1925, col grado di centurione, nelle legioni permanenti libiche della M.S.V.N. (Milizia Volontaria Servizio Nazionale)  in Tripolitania, rimpatriava nel 1926 assumendo la direzione di lavori di bonifica nell’Agro pontino. Nel giugno 1935, mobilitato a domanda per esigenze Africa Orientale, veniva assegnato al 220° battaglione della 215^ legione della Divisione 3 Gennaio, e il 10 novembre dello stesso anno sbarcava a Massaua.

Altre decorazioni: Medaglia Argento (Cima di Cece 1916); Medaglia Bronzo (Laghi di Lasteali 1916).

Già volontario nelle Argonne ed a Fiume, si arruolava volontario nuovamente per la campagna Africa Orientale Comandante di compagnia fucilieri, attaccato di sorpresa da soverchianti forze nemiche, fronteggiavcon perizia e bravura l’urto avversario. Con il braccio destro spezzato e sotto il fuoco, percorreva più volte la linea incitando i suoi alla resistenza. Colpito a morte, sopportando stoicamente il dolore della ferita, a quanti erano accorsi a soccorrerlo diceva: Non perdete tempo per me. Andate avanti. Viva il Duce. Chiudeva con eroica morte la sua valorosa esistenza tutta dedita al dovere e alla Patria.- Taga-Taga12 febbraio 1936.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 149.