BECCATI Lino

beccati-lino038nasce a Porto Tolle (Rovigo) il 23 maggio 1913 (Wikipedia). 2° capo meccanico M.M. (Marina Militare).

Arruolato volontario nella Marina Militare nel dicembre 1931 come allievo meccanico, fu promosso sottocapo nel dicembre 1933 mentre era imbarcato sulla nave Magnaghi, in missione idrografica nell’Oceano Indiano. Dopo un breve periodo trascorso presso la squadriglia M.A.S. (Motoscafo Armato Silurante) a La Spezia, passò sulla nave Aurora e durante le operazioni militari in Etiopia fu destinato al Centro Comunicazioni del Comando M.M. di Asmara. Nel 1938 dopo aver frequentata la scuola sottufficiali fu promosso 2° capo meccanico ed imbarcato sulla corazzata Giulio Cesare. All’inizio della seconda guerra mondiale passò alla X flottiglia M.A.S. di La Spezia e partecipò con i mezzi d’assalto alle incursioni nelle piazzeforti nemiche. Nell’audace impresa del forzamento della baia di Suda, agli ordini del tenente di vasco Faggioni, col suo motoscafo torpedine affondò una motocisterna della stazza di quindicimila tonnellate. Rientrato nel febbraio 1945 dalla prigionia inglese ebbe la promozione a capo motorista navale di 3^ classe dal 1941, di 2^ classe nel dicembre 1946 e di la classe nel gennaio 1950, mentre era in servizio al V gruppo dragaggio a Venezia. Passò quindi sulla nave A. Vespucci e sulla motocisterna Arno. Nel 1956 con la promozione a sottotenente del C.E.M.M. (Corpo Equipaggi Militari Marittimi) dei servizi macchine fu destinato alla Direzione macchine dei dragamine classe Fiore del II gruppo dragaggio. Promosso tenente nel 1958 imbarcava sulla nave Po per la direzione di macchine e nel 1961 fu destinato al Commissariato Marittimo di Messina. Promosso capitano dal 1° gennaio 1963. Muore a Roma il 6 novembre 1999. (Wikipedia)

Altre decorazioni: capo motorista navale di 3^ classe per meriti di guerra (1941).

Coraggioso e tenace operatore di mezzi d’assalto di superficie, con altri valorosi, già compagni nei rischi e nelle fatiche di un durissimo addestramento, dopo difficile navigazione forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni. Nella rada violata, quando già era imminente l’alba, con freddezza pari al coraggio, attendeva riunito ai compagni che il comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all’ audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via, si lanciava con saldo animo all’ assalto contro grossa petroliera affondandola e coronando così del successo con l’alto spirito aggressivo la concezione teoricamente perfetta dell’impresa. Degno in tutto delle più alte tradizioni di eroismo della Marina italiana. Acque di Suda, 26 marzo 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 617.