BORG PISANI Carmelo

nasce  a Senglea (Malta) il 10 agosto 1915 (https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/CarmeloBORGPISANI.aspx). Sottocapomanipolo, Milizia artiglieria marittima.

Frequentata nell’isola natia la Scuola media italiana Umberto I, si trasferì a Roma nel 1927 iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti. Di alti sentimenti italiani, fu presto l’animatore appassionato nell’ambiente studentesco maltese e alla dichiarazione di guerra non tardò ad offrire alle autorità italiane la sua opera di irredento. Arruolato come semplice c.n. (camicia nera) nell’aprile 1941, dopo un breve periodo di addestramento, partecipò all’occupazione di Cefalonia con la compagnia speciale del gruppo CC.NN. (Camicie Nere) da sbarco della 50^ legione. Rimpatriato nel settembre successivo ed inviato alla Scuola allievi ufficiali a Messina, fu nominato sottocapomanipolo in aprile del 1942 ed assegnato al Comando Milmart. (Milizia Marittima di Artiglieria). Messo contemporaneamente a disposizione dello S.M. (Stato Maggiore) della Marina, fu incaricato di una missione informativa a Malta. Raggiunta l’isola, dopo pochi giorni veniva catturato ferito, processato e condannato, il 28 novembre 1942 fu impiccato nel carcere maltese di Corradino. (https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/CarmeloBORGPISANI.aspx).

Irredento maltese e, come tale, esente dagli obblighi militari, chiedeva ripetutamente ed otteneva di essere arruolato, nonostante una grave imperfezione fisica. Come camicia nera partecipava alla campagna di Grecia, durante la quale contraeva una infermità per cui avrebbe dovuto essere sottoposto ad atto operatorio, al quale si sottraeva per non allontanarsi anche solo per pochi giorni dal campo di battaglia. Conseguita la nomina ad ufficiale della milizia artiglieria marittima, chiedeva insistentemente di essere utilizzato in una rischiosissima impresa di guerra, alla quale si preparava in lunghi mesi di allenamento e di studio, in perfetta serenità di spirito e in piena consapevolezza della gravità del pericolo. Catturato dal nemico, riaffermava di fronte alla corte marziale britannica di Malta la sua nazionalità italiana e cadeva sotto il piombo del plotone di esecuzione al grido di: Viva l’Italia. Fulgido esempio di eroismo, di fede, di abnegazione e di virtù militari, che si riallaccia alle più pure tradizioni dell’irredentismo. Malta, 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 115.