BOTTO Ernesto

Ernesto Botto2.jpg

n. 1907 Torino. Capitano s.p.e. (servizio permanente effettivo) Aeronautica, pilota, 32^ squadriglia da caccia.

Nell’Istituto tecnico Sommeiller di Torino conseguì la licenza in fisica e matematica e nell’ottobre 1929 entrò per concorso nell’Accademia Aeronautica. Nominato aspirante ufficiale e pilota di aeroplano nel maggio 1932, fu promosso sottotenente nell’Arma, ruolo naviganti, nell’agosto successivo. Nel luglio 1933 con la promozione a tenente, frequentato con successo il corso alla Scuola caccia terrestre, passò al Reparto alta velocità. Promosso capitano nell’ottobre 1936, veniva assegnato al 4°stormo C.T. (Caccia Terrestri), ma dopo pochi mesi veniva inviato in missione speciale oltremare. Gravemente ferito in combattimento nel Cielo di Fuentes de Ebro il 10 ottobre 1937, sopportò serenamente l’amputazione al quarto medio superiore della gamba destra ed una lunga degenza in ospedale. Rientrato in Patria nel maggio 1938 e trattenuto a domanda in servizio permanente effettivo con giudizio di idoneità al volo, rientrò al 4° stormo C.T. Nel giugno 1939 al campo di Staken in Germania al comando di una squadriglia di C. 32 inviato a rappresentare l’aviazione italiana in occasione di una particolare mamfestazione seppe distinguersi per preparazione e capacità in esercizi di ardita acrobazia, meritando l’encomio del Ministro dell’Aeronautica. All’inizio della 2^ guerra mondiale, col grado di maggiore conferitogli per merito straordinario nel marzo 1939, comandante un gruppo del 4° stormo C.T., in Sicilia e poi in A.S. (Africa Settentrionale), si distinse in numerosi combattimenti. Ferito ancora e gravemente in un incidente automobilistico sulla strada di Tobruk il 9 dicembre 1940, fu rimpatriato e subì lunghi ricoveri ospedalieri. Promosso tenente colonnello nel giugno 1941, fu dapprima alla Scuola addestramento caccia terrestre e poi al Ministero dell’Aeronautica a disposizione del Capo di S.M. (Stato Maggiore); nel marzo 1943 assunse il comando della Scuola caccia di Gorizia. Dopo l’8 settembre 1943 fu nominato Sottosegretario all’Aeronautica nella Repubblica sociale. E’ stato decorato della Medaglia Militare spagnola e della Croce al merito dell’Aquila tedesca di 3° grado con spada. Collocato in p.a. (posizione ausiliaria) nel marzo 1948, passò successivamente nel congedo assoluto dal 1° novembre 1949. Risiede a Torino. (Muore a Torino il 09 dicembre 1984)

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Cielo del Mediterraneo, 1910).

Volontario in missione di guerra per l’affermazione dell’ideale fascista, si dimostrava in ogni circostanza pilota da caccia di indomito valore. Comandante di eccezionale perizia e ferrea volontà, coglieva, alla testa della sua squadriglia, in aspri combattimenti, cinque vittorie individuali e quindici collettive. Nel cielo di Aragona, annullava con strenua combattività una grave situazione di inferiorità numerica e tattica ed abbatteva personalmente un avversario. Colpito da proietto che gli frantumava un femore, non desisteva dal combattimento fino a quando, paralizzato nei movimenti, precipitava per duemila metri. Riuscito a rimettere il velivolo e ad atterrare in un campo, ai superiori accorsi nonostante fosse in disperate condizioni fisiche, esponeva serenamente le vicende del combattimento. Amputato di una gamba, dava meravigliosa prova di fortezza d’animo e di purezza spirituale, mostrandosi addolorato soltanto perché la mutilazione toglieva allacausa un pilota. Per lunghi giorni, tra la vita e la morte, era ai suoi camerati di luminosissimo esempio per la serenità e l’alto sentire che è degli eroi. Cielo di Fuentes de Ebro, 5 maggio -12 ottobre 1937.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 265.