BRIGNOLE Giuseppe

nasce a Noli (Savona) il 6 ottobre 1906 (Wikipedia). Tenente di vascello R.S. (Ruolo Speciale).

Chiamato alle armi ed ammesso il 1° gennaio 1928 alla Accademia Navale di Livorno quale allievo ufficiale di complemento perché in possesso del titolo di studio di capitano di lungo corso, otteneva le spalline di guardiamarina nel novembre dello stesso anno. Dopo avere preso successivamente imbarco sull’incrociatore Quarto e sulla nave Miraglia, veniva congedato col grado di sottotenente di vascello nell’agosto 1933. Laureatosi in scienze economiche nell’Università di Genova nel 1935, era nello stesso anno richiamato in servizio per esigenze di carattere eccezionale ed, assegnato alla squadriglia M.A.S. (Motoscafo Armato Silurante) a La Spezia, compiva missioni oltremare. Promosso tenente di vascello nel gennaio 1937, fu destinato al Comando Superiore A.O. (Africa Orientale) in Massaua nel gennaio 1939. Assunse poi il comando della torpediniera Calatafimi il 24 aprile 1940 e lo mantenne fino all’8 settembre 1943. Rientrato dall’internamento in Germania nel settembre 1945 ebbe la promozione a capitano di corvetta con anzianità gennaio 1944. Collocato in ausiliaria a domanda nel febbraio 1947, passava nella riserva dal febbraio 1955, con la promozione a capitano di fregata. E’ decorato del distintivo di lunga navigazione in guerra.  È morto a Genova il 30 luglio 1992 (Wikipedia).

Altre decorazioni: M.B. (Medaglia di Bronzo) sul campo (Mediterraneo Orientale, ottobre 1942); M.B. sul campo (Mediterraneo, giugno 1942 – settembre 1943); trasferito in s.p.e.(servizio permanente effettivo) col grado di tenente di vascello per meriti di guerra (1943).

Comandante di torpediniera di scorta ad un posamine, avvistata una formazione di numerosi incrociatori e siluranti nemici che si dirigevano per azione di bombardamento di importanti centri costieri, ordinava al posamine di prendere il ridosso della costa ed attaccava l’avversario affrontando decisamente la palese impari lotta. Fatto segno ad intensa reazione, manovrava con serenità e perizia attaccando fino a breve distanza con il siluro e con il cannone le unità nemiche. La sua azione decisa ed i danni subiti dalle forze navali avversarie costringevano queste a ritirarsi. Esempio di sereno ardimento, di sprezzo del pericolo, di consapevole spirito di assoluta dedizione alla Patria.Mare Ligure, 14 giugno 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 388.