CARRANO Umberto
n. 1895 Livorno. Maggiore s.p.e. (servizio permanente effettivo) fanteria, VI battaglione arabo – somalo.
Allievo ufficiale di complemento nel 52° reggimento fanteria nel gennaio 1915, nel giugno successivo era promosso sottotenente assegnato in zona di guerra al 43° reggimento. Trasferito in s.p.e. dal 1° maggio 1916, sette mesi dopo e precisamente il 25 novembre, partiva per l’Africa, assegnato all’VIII battaglione indigeni del R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) dell’Eritrea. Promosso tenente nel febbraio 1917, due anni dopo rimpatriava rientrando al 43°. Dal giugno all’agosto 1920 partecipava alle operazioni belliche in Albania col 112° reggimento, e il 29 maggio dell’anno successivo destinato nuovamente al R.C.T.C. dell’Eritrea, giungeva a Massaua assegnato al XII battaglione indigeni. Passato poi successivamente al III e al X, prendeva parte al ciclo operativo svoltosi in Cirenaica negli anni 1923, ’24 e ’25 per la pacificazione di quella colonia. Dopo un periodo di quasi due anni trascorsi in patria nel 52° fanteria, ritornava a domanda in Cirenaica e, promosso capitano nell’ottobre 1927, rimaneva nel R.C.T.C. della Cirenaica fino al marzo 1933. Due anni dopo, trasferito d’autorità nel R.C.T.C. della Somalia, sbarcava a Mogadiscio il 22 febbraio 1935; nel giugno 1936 assumeva la carica di aiutante maggiore in 1^ del 1° raggruppamento arabo – somalo, indi con la promozione a maggiore assumeva il comando del VI battaglione arabo – somalo.
Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Flava, 1915- 1916); M.A. (Birgot, 1936); Cr. g.al V.M. (Croce di guerra al Valor Militare) (Valona’- 1920); Cr. g. al V.M. (Altipiano Cirenaico, 1924); magg. per m.g. (maggiore per meriti di guerra) (Somalia, 1936).
Valoroso tra i valorosi, esempio mirabile di eroismo e di alto spirito di sacrificio, sommerso dalla massa ribelle che egli aveva fronteggiato con leggendario ardimento, cadeva gloriosamente sul campo, barbaramente trucidato, mentre cercava di opporre, alla feroce irruenza nemica, le forze del suo spirito e lo slancio del suo impeto combattivo, nobilitato da più alto senso dél dovere. – Rob – Gheveà ( Goggiam), 7 dicembre 1937.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 272.