CASANA Costanzo

nasce a Genova il 18 gennaio 1900 (Wikipedia). Capitano di fregata s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo Marina Militare).

Entrato giovanissimo all’Accademia Navale di Livorno, ne usciva guardiamarina nel luglio 1920. Sottotenente di vascello nel maggio 1922 e tenente di vascello nel febbraio 1925, servì prima su navi di superficie e poi su Sm. (Sommergibili). Collocato fuori ruolo nel 1926 fu destinato all’Aeronautica come osservatore dall’idrovolante. Rientrato in ruolo e promosso capitano di corvetta nel marzo 1934, imbarcava successivamente sul Diamante, sul Malocello e sul Da Recco, col quale ultimo partecipava alla campagna etiopica nel Mar Rosso. Promosso capitano di fregata nel gennaio 1939, l’anno dopo era chiamato a Taranto quale direttore dei corsi per la preparazione dei ricognitori di marina. Alla fine del 1940 era destinato ad Orbetello per un corso di osservazione dall’aereo, quindi nel 1941 s’imbarcava sul Carini ed infine sul Lanciere.

Comandante di cacciatorpediniere facente parte di una squadriglia di scorta ad una divisione incrociatori, partecipava a lungo e violento combattimento navale, dimostrando ottime doti di comando, aggressività e sprezzo del pericolo. Caduta la notte, mentre la sua nave era seriamente danneggiata e messa in pericolo da un fortunale d’eccezionale violenza, dava tutte le disposizioni atte a combattere l’azione devastatrice delle onde. La sua reazione di eroico animatore e di intrepido marinaio veniva, però, sopraffatta dalla violenza del mare che rendeva vani gli sforzi del magnifico equipaggio. Quando ogni speranza fu perduta e la nave stava per soccombere, sapeva donare ai suoi uomini, che con fierezza lo avevano seguito in combattimento, anche la forza spirituale di affrontare serenamente l’istante supremo. Unito a loro, in un sublime atto di fede, lanciava anche sulle vie dell’etere il duplice grido di Viva l’ltalia – Viva il Re perché tutti i marinai d’Italia potessero raccoglierlo a testimonianza del tradizionale spirito eroico della nostra gente. S’inabissava infine con la sua nave, alla cui sorte si sentiva legato al di là della vita, con la bandiera di combattimento spiegata al vento. Mediterraneo Centrale, 23 marzo 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 13.