CASTROGIOVANNI Ignazio

nasce a Palermo il 18 agosto 1896 (https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/CastrogiovanniIgnazio.aspx). Capitano di vascello s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo Marina Militare).

Conseguito a Palermo il diploma di capitano di lungo corso, si arruolò in Marina come allievo ufficiale di complemento e nel gennaio 1916 venne nominato guardiamarina. Sottotenente di vascello nel 1917, partecipò alla prima guerra mondiale imbarcato sempre su siluranti. Nel 1919, promosso tenente di vascello, fu destinato alla base di Costantinopoli e per l’opera da lui prestata durante l’incendio di Smirne fu elogiato dal Ministero della Marina. Trasferito nei ruoli del s.p.e. nel 1920 e dopo aver frequentato il corso superiore a Livorno, prestò successivamente servizio alla difesa M.M. di La Spezia e alla base navale di La Maddalena. Dal 1926 al 1929 fu imbarcato su sommergibili e su torpediniere e promosso capitano di corvetta, assumeva nel 1932 il comando del Santarosa e nel 1933 quello del Poerio. Comandò poi il Sirtori come capitano di fregata e in seguito fu sull’incrociatore Trento come comandante in seconda. Dopo aver partecipato alle operazioni navali nelle acque di Spagna e allo sbarco in Albania nel 1939 dal settembre 1940 al marzo 1941 assolse l’incarico di capo di S.M. (Stato Maggiore) del Comando Marina di Tripoli che tenne ancora con la promozione a capitano di vascello. Nell’aprile del 1942 assumeva il comando della 14^ squadriglia cacciatorpedinieri imbarcando sul  Vivaldi sul quale si segnalò nella battaglia di Pantelleria e, nell’agosto 1942, passava al comando dell’ Aviere.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia d’Argento) (Basso Adriatico, novembre 1916); M.A. (Tobruk, luglio 1940); M.A. sul campo (Mediterraneo Centrale, giugno 1942); M.B. (Medaglia di Bronzo (A.S. (Africa Settentrionale), marzo 1941); M.B. (Mediterraneo Orientale, gennaio 1942).

Già valoroso combattente della guerra 1915-18, riprendeva il suo posto di combattimento nel conflitto 1940-43, confermando elevate doti di perizia e di ardimento. Comandante di squadriglia cacciatorpediniere in ardue missioni ed in vittoriosi scontri navali, si distingueva per elevato spirito aggressivo e leggendario valore. Al comando di altra squadriglia cacciatorpediniere effettuava nuove, rischiose missioni di guerra, finché durante scorta a motonave veloce lungo rotte aspramente contrastate dall’avversario la. sua unità veniva affondata in seguito ad insidioso fatale attacco subacqueo. Animato da nobile senso di altruismo e permeato dei più alti doveri di comandante, si preoccupava unicamente della salvezza dell’equipaggio. Naufrago in un mare gelido ed avverso, benché estenuato nelle forze, cedeva con sublime altruismo il suo posto su zattera a più bisognosi; e scompariva poi nei flutti suggellando con generoso sacrificio la nobile esistenza tutta dedicata alla Patria e alla Marina. Canale di Sicilia, 17 dicembre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 135.