CENNI Giuseppe

nasce a Casola Valsenio (Ravenna) il 27 febbraio 1915 (Wikipedia). Maggiore s.p.e. A.A.r.n. (sersizio permanente effettivo Arma Aeronautica ruolo naviganti), pilota.

Studente in architettura nell’Ateneo parmense, si arruolò in Aeronautica nel 1935 quale allievo ufficiale pilota, e nel novembre dello stesso anno consegul il brevetto di pilota militare nella Scuola di pilotaggio di Grottaglie. Inviato al 1° stormo da caccia a Campoformido vi fu promosso sottotenente di complemento nel giugno 1936 e trasferito al 6° stormo da caccia, pochi mesi dopo partiva volontario per la Spagna. Rientrato al 60 stormo nel luglio 1937, e promosso tenente, fu inviato in Romania come istruttore. Rimpatriato alla dichiarazione di guerra dell’Italia e attratto dalla nuova specialità del tiro in picchiata, frequentò l’apposito corso a Lonate Pozzolo. Promosso capitano nel novembre 1940, assunse il comando della 239^ squadriglia autonoma con la quale si distinse in Albania e in Jugoslavia. Trasferito in A.S. (Africa Settentrionale) nel maggio 1941, assumeva un anno dopo il comando del 102° gruppo autonomo tuffatori, comando che tenne anche dopo la promozione a maggiore ottenuta nel luglio 1942. Istruttore di pilotaggio e d’acrobazia, insegnante di arte militare aerea, venne indicato durante la guerra come l’asso dei tuffatori.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Cielo di Spagna, agosto-dicembre 1936); M.A. (Cielo di Spagna, aprile 1937); M.A. (Cielo della Grecia, novembre 1940-febbr. 1941); M.A. (Cielo di Grecia e Jugoslavia, febbraio-aprile 1941); M.A. (Cielo del Mediterraneo, giugno 1941); M.A. (Cielo A.S.I. (Africa Settentrionale Italiana), 1942); sottotenente in s.p.e. per m.g. (meriti di guerra) (giugno 1936); maggiore per m.g. (luglio 1942).

Abilissimo pilota da caccia e da bombardamento a tuffo, consumò la sua breve giovinezza per la grandezza della Patria. Sempre e dovunque rifulsero le sue preclari virtù spirituali e professionali; sempre primo nell’azione e nel rischio seppe in due guerre duramente combattute guadagnarsi ben sei medaglie d’argento e due promozioni per merito di guerra. Nelle memorabili giornate dal 10 al 19 luglio, seguito dall’assoluta dedizione dei gregari, contrastò il passo agli invasori con in esausto aggressivo accanimento, superando ogni limite umano dell’ardimento ed in duri combattimenti con la caccia avversaria tre volte riusciva a disimpegnare i propri gregari assaliti da numero preponderante di caccia nemici. Durante un’azione di bombardamento a tuffo nell’inferno di ferro e di fuoco della zona di sbarco dello stretto di Messina scompariva sopraffatto dal numero. Esempio imperituro di elette virtù militari, sublime amor patrio, abnegazione ed eroico attaccamento al dovere. Cielo del Mediterraneo, 10 luglio 4 settembre 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 279.