CENTAURO Giulio Cesare
nasce nel 1917 a Firenze. Sottotenente complemento fanteria, 128° reggimento fanteria.
A Prato, dove si era trasferita la famiglia per esigenze di lavoro, frequentò l’Istituto industriale Tullio Buzzi diplomandosi in chimica industriale nel 1939 ed iscrivendosi successivamente all’Università di Firenze nella facoltà di economia e commercio. Chiamato alle armi nel gennaio del 1940 ed ammesso al corso allievi ufficiali di complemento della Scuola di Palermo, fu nominato sottotenente di fanteria e destinato al 128° reggimento fanteria nell’agosto 1940. Inviato col reggimento in Albania nel marzo del 1941 e raggiunte le linee, cadde gravemente ferito in combattimento. Rientrato in Patria con nave ospedale fu lungamente degente in cliniche chirurgiche ed ortopediche a Firenze e promosso tenente dal luglio 1942. Durante la guerra di liberazione fu, dall’agosto del 1944, ufficiale addetto al rappresentante del Ministro della Guerra a Firenze. Collocato in congedo a sua domanda nel 1945, espatriò in Svizzera. Iscritto nel R.O. (Ruolo d’Onore) fu promosso capitano nel 1951.
Ufficiale addetto alle salmerie, sebbene in condizioni fisiche menomate per forte distorsione ad un piede, di propria iniziativa si portava, attraverso zona intensamente battuta, presso una postazione avanzata di mitragliatrici, della quale assumeva il comando e, da dove, per diverse ore efficacemente sosteneva l’azione dei fucilieri. Ferito una prima volta ad una gamba, disdegnava ogni soccorso e continuava ad animare la resistenza alla preponderante pressione nemica. Esaurite le munizioni e venuto il nemico a strettissimo contatto, ne conteneva l’urto a colpi di bombe a mano. Avuto il braccio sinistro stroncato da bomba avversaria continuava a combattere e a rianimare i superstiti, finché si accasciava al suolo esausto, raccomandando che venisse riferito al suo colonnello, che egli aveva compiuto tutto il proprio dovere. Abbandonato sul terreno dagli avversari sopravvenuti, come intrasportabile, comprimendo gli atroci dolori e superando gravissime difficoltà, riusciva a trascinarsi fino alle nostre linee. Sopportava poi con stoica fermezza diversi atti operatori, dimostrando forte qualità di carattere e fierezza di soldato. –Ostreni Vogel (Fronte greco), 9 aprile 1941.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 643.