CHELOTTI Dante

nasce nel 1912 a Salerno. Tenente complemento artiglieria.

Figlio e fratello di ufficiali superiori, dopo essere stato per due anni allievo del Collegio Militare di Napoli, entrò, nel marzo 1933, alla Scuola allievi ufficiali di complemento d’artiglieria di Nocera Inferiore. Promosso sergente fu assegnato prima al Reggimento artiglieria leggera e poi, al 3° artiglieria della Divisione Celere. Congedato nel gennaio 1935 e nominato sottotenente di complento l’anno dopo, prestò servizio di prima nomina nel 13° artiglieria della Divisione granatieri di Sardegna. A domanda, passò in seguito alla batteria di accompagnamento del 10° reggimento granatieri di Savoia con la quale nel novembre dello stesso anno, partì per l’A.O. (Africa Orientale) e partecipava al conflitto italo-etiopico. Trasferito al R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) dell’Eritrea, fu destinato alla XIX Brigata coloniale. Promosso tenente di complemento nel dicembre 1938, dopo l’entrata in guerra dell’Italia, fu assegnato al I gruppo artiglieria mobilitato e successivamente al IV gruppo d’Africa. In data 29 agosto 1941, dopo la morte, gli fu conferita la nomina a sottotenente in s.p.e. (servizio permanente effettivo).

In lunghi anni di vita trascorsa in un ambiente coloniale particolarmente disagiato, si distingueva in successive azioni di guerra per capacità, elevato spirito guerriero e di abnegazione, per indomito valore personale. In periodo critico determinato dalla esiguità di mezzi e dalla schiacciante superiorità di agguerrito avversario, assunto volontariamente il comando di una batteria anticarro si impegnava con singolare ardore in impari lotta contro preponderanti forze corazzate, riuscendo con gravi sacrifici, a rallentare l’aggressività. Ferito, rimaneva imperterrito al suo posto di dovere, esempio ai suoi valorosi artiglieri. Col reparto isolato, decimato, a corto di munizioni e di viveri, resisteva con tenacia ai reiterati attacchi. Privo di tiratori, eroicamente caduti, si sostituiva ad essi e con determinata freddezza alimentava la violenta reazione finché, nuovamente colpito, cadeva sul campo dell’onore. Salda tempra di giovane artigliere, sapeva in ogni circostanza, tenere alto il prestigio delle armi italiane. A.O., 16 aprile 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 655.