CICOGNINI Mario

nasce a Ponte Vico (Brescia  il 17 agosto 1914 )(https://www.vallesabbianews.it/notizie-it/(Prevalle)-Un-libro-a-ricordo-del-%C2%ABTenente-eroe%C2%BB-50746.html). Tenente complemento, 77° reggimento fanteria.

Conseguita la maturità classica ed iscrittosi alla Facoltà di Giurisprudenza nell’Università di Milano fu ammesso nel novembre 1932 alla Scuola allievi ufficiali di complemnto di Spoleto. Promosso sottotenente nel giugno 1933 e assegnato al 77° reggimento fanteria fu congedato nel 1934. Conseguita la laurea, iniziava la pratica notarile nello studio di uno zio a Brescia, ottenendo nel frattempo la promozione a tenente a scelta ordinaria nel luglio 1937. Nel gennaio 1939 a domanda, partiva volontario per la Spagna dove combattè nel 1° reggimento fanteria d’assalto Littorio. Rimpatriato nel giugno successivo e trattenuto in servizio, fu trasferito al 12° bersaglieri in Pala dal quale fu congedato nel settembre dello stesso anno. Entrata l’Italia nella seconda guerra mondiale, fu nuovamente richiamato presso il 77° fanteria Lupi di Toscana e il 31 dicembre 1940 partiva col reggimento mobilitato per l’Albania.

Comandante di una compagnia arditi reggimentale, in numerosi audaci fatti d’arme, dava continue prove di valore personale e di cosciente sprezzo del pericolo. In un’azione di ripiegamento, accortosi che un militare gravemente ferito, era rimasto sul terreno della lotta, ritornava da solo sul posto, e caricatoselo sulle spalle, riusciva, incurante del fuoco centrato del nemico, a trarlo in salvo. Durante una successiva azione rimasto isolato col reparto su di una posizione da lui conquistata resisteva ad oltranza ai contrattacchi di forze soverchianti. Privo ormai di ufficiali, ferito a sua volta non desisteva dall’impari lotta, dalla quale si disimpegnava in seguito ad ordine superiore. Rifiutava quindi il ricovero all’ ospedale per non lasciare il reparto in vista dell’imminente ripresa offensiva. Ripresa l’azione e raggiunto il nemico, fortemente sistemato a difesa, si impegnava a fondo ed avuto dal comandante avversario un rifiuto alle sue intimazioni di resa, insisteva nell’ attacco, giungendo per primo col gagliardetto in pugno sull’obbiettivo conteso. Mentre in piedi a stretto contatto col nemico, ammirato per tanto ardimento, incitava i suoi a proseguire nell’ azione veniva colpito a morte da una raffica di mitragliatrice. Esalava l’ultimo respiro sul campo dell’onore al grido fatidico di Patria e Re. Fulgido esempio di eroismo, di consapevole sacrificio e di elette virtù guerriere. Quota 1143, quota 489 di Monte Golico – S. Minas (Fronte greco), 21-27 marzo 22 aprile 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 660.