CIRILLO Enrico
nasce a Napoli il 5 marzo 1909 (https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/d%252Fa%252F6%252FD.6e9887dff1e51da1ff18/P/BLOB%3AID%3D32417/E/pdf?mode=inline). Capitano s.p.e. (servizio permanente effettivo) artiglieria, raggruppamento battaglioni libici.
Compì gli studi medi a Napoli conseguendo nel 1926 il diploma di perito commerciale. Nel gennaio 1929, chiamato alle armi, fu ammesso alla Scuola allievi ufficiali di complemento di artiglieria a Lucca e nell’agosto successivo ottenne la nomina a sottotenente. Compiuto il servizio di prima nomina nel 12° reggimento artiglieria da campo e congedato nel febbraio 1930, fu richiamato a domanda nel settembre 1935 e trasferito in A.S. (Africa Settentrionale). Destinato al 3° reggimento fanteria coloniale in Tripolitania e promosso tenente a scelta ordinaria con anzianità marzo 1935, tre anni dopo, volontario, frequentò un corso per paracadutisti durante il quale ottenne due encomi dal Comando Superiore delle FF.AA. (Forze Armate) per il comportamento in un incidente occorsogli durante un lancio collettivo. Assegnato al battaglione paracadutisti fanti dell’aria, comandato dall’allora tenente colonnello Tonini, già decorato di M.O. al V.M. (Medaglia Oro al Valore Militare), entrò in guerra nel giugno 1940 e, al comando di una sezione cannoni anticarro, partecipò alla difesa di Derna durante la prima offensiva inglese. Ferito in combattimento il 25 gennaio 1941 e rimpatriato, rientrò al reparto in A.S. nell’agosto successivo. Promosso capitano prestò servizio al Comando del R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) della Libia, quindi al ricostituito battaglione paracadutisti ad Azizia, partecipando alle operazioni svoltesi al confine tunisino. Rientrato in Italia nel febbraio 1943 fu assegnato all’ufficio stralcio R.C.T.C. e passò nel giugno dello stesso anno al deposito del 1° artiglieria divisionale. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, passate le linee tedesche e presentatosi alle autorità italiane, fu assegnato al XXV battaglione servizi, quindi nel marzo 1945 allo S.M.R.E. (Stato Maggiore Regio Esercito) ed al Comando territoriale di Roma. Trasferito nei ruoli del servizio permanente per merito di guerra col grado di tenente fu destinato alla Direzione d’artiglieria del Comando territoriale di Napoli; promosso capitano con anzianità marzo 1941, fu trasferito dal settembre 1947 alla Direzione generale d’artiglieria, dove fu promosso maggiore dal marzo 1948. Collocato a riposo per infermità è stato promosso dall’aprile 1959 tenente colonnello nella riserva.
Altre decorazioni: M.B. (Medaglia Bronzo) (Derna, gennaio 1941); tenente in s.p.e. per merito di guerra (Cirenaica, Tripolitania, Tunisia, luglio 1940 – gennaio 1943).
Volontario di guerra e delle imprese più rischiose, rifulse sempre per capacità e spiccato valore personale. Minorato fisicamente per ferite riportate in combattimento, rinunciò all’avvicendamento per assumere, a sua richiesta, il comando di un reparto arditi alla testa del quale attaccò con irresistibile slancio preponderanti forze accerchianti una nostra unità. Impegnatosi in violento corpo a corpo, più volte ferito, restò al suo posto di dovere ed alimentò l’impari lotta col suo valoroso esempio. Colpito nuovamente e mutilato ad una mano, rimase impassibile fra i suoi bravi arditi e si battè con estrema audacia riuscendo infine a spezzare il cerchio avversario ed a portare in salvo feriti e valorosi superstiti. Nell’intento di evitare ritorni offensivi – dopo sommarie medicazioni – ritornò in linea e, con stoico comportamento, a capo di una esigua formazione autotrasportata, sommerse le ultime resistenze con epica azione protratta con indomito ardore a colpi di bombe a mano ed all’arma bianca, fino ad oltre i fimiti delle umane possibilità. Salda figura di tenace combattente, che ha saputo tenere in grande onore, anche nei momenti più critici, il prestigio delle armi d’Italia. – Africa Settentrionale, gennaio 1943.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 217.