DAVID Tommaso

nasce a Esperia (Frosinone) il 28 febbraio 1875 (Wikipedia). l° Capitano C.R.E.M. (Corpi Reali Equipaggi Marittimi) in congedo assoluto.

Iniziò la sua vita sul mare non ancora diciottenne navigando su velieri. Arruolato nella Marina nel 1896 come allievo cannoniere, partecipò alla guerra italo-turca nel 1911 col grado di capo cannoniere di prima classe. Conseguito il diploma di maestro d’arme nel 1913, dedicò la sua opera di educatore agli allievi dell’Accademia Navale fino al 1915 allorché interruppe l’insegnamento per partecipare alla prima guerra mondiale. Fu collocato a domanda in ausiliaria speciale nel 1921. Ripresa la sua missione educativa, fu insegnante prima nello Istituto nautico di Gaeta e poi a La Spezia dove per suo interessamento sorse una scuola magistrale per maestri di scherma e fu creato un campo sportivo. Dal 1936 al 1937 prese parte da capitano al conflitto italo-etiopico e collocato nella riserva col grado di l° capitano, si dedicò in Dalmazia ad attività commerciali. Alla dichiarazione di guerra, nel giugno 1940 ottenne di essere richiamato in servizio e costituita una banda di volontari dalmati e zaratini di cui assunse il comando, tenne testa per mesi alle formazioni ribelli jugoslave. Alla fine della guerra, congedato, si ritirò a Merano dove riprese l’insegnamento nel campo sportivo ricoprendo anche cariche amministrative. Decedeva il 12 novembre 1959 nell’ospedale di S. Martino a Genova (Wikipedia).

Altre decorazioni: M.B. (Medaglia di Bronzo) (Derna, dicembre 1911); M.B. (Palazzato, ottobre 1917); sottotenente del C.R.E.M. per meriti di guerra (dicembre 1917).

Spinto da grande amor di Patria, si arruolava volontario, sebbene sessantasettenne. Al comando di un gruppo di volenterosi da lui organizzato ed addestrato operava in uno scacchiere particolarmente delicato. Durante un violento combattimento contro forti bande ribelli, infliggeva loro sensibili perdite e ne conteneva l’impeto offensivo. Successivamente conosciuta la fine gloriosa di un figlio rifiutava di lasciare il suo posto e dopo aver portato l’ultimo saluto al congiunto ritornava fra i suoi volenterosi, ed assumeva il comando di una formazione ragguardevole e complessa, continuando a combattere. In una azione di grande rilievo, ferito al petto, rifiutava ogni soccorso e rimaneva tra i suoi dipendenti fino al felice esito delle operazioni per guidarli prima ed organizzarli dopo. Fulgido esempio di romana virtù. Zaton Gospa Srimska (Balcania), 8 dicembre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 127.