FABBRIANI Mario

n. 1886 Sasso Marconi (Bologna). Capitano complemento fanteria, 2° reggimento misto fanteria Frecce Azzurre.

Conseguì la licenza nell’Istituto tecnico di Bologna e compì il servizio militare di leva nel 3° reggimento genio telegrafisti dal novembre 1907 al settembre 1909. Richiamato alle armi, partecipò alla campagna di Libia e col reparto genio telegrafisti fu in Tripolitania dall’ottobre 1912 al marzo 1913. Richiamato ancora alle armi con la 12^ compagnia telegrafisti nella prima guerra mondiale, partecipò nel giugno 1917 ad un corso reggimentale presso il 24° fanteria mobilitato per la nomina ad aspirante ufficiale di complemento. Ebbe successive varie destinazioni in reggimenti mobilitati, poi con la promozione a sottotenente di complemento avvenuta nel settembre 1917 passò al 281° reggimento sul Piave ove rimase ferito. Rientrato al reggimento, partecipò alla battaglia di Vittorio Veneto e ebbe la promozione a tenente nel gennaio 1919. Collocato in congedo nel luglio dello stesso anno e tornato alla vita civile, ebbe impiego bancario nella sua città, ove ricoprì anche incarichi amministrativi e politici. Richiamato a domanda, ottenne di essere inviato in missione oltremare nel febbraio 1937 e fu assegnato al II battaglione del 2° reggimento misto fanteria Frecce Azzurre. Ferito in combattimento il 27 ottobre 1937, morì tre giorni dopo all’ospedale da campo A.

Reduce dalla guerra libica e da quella italo-austriaca, elemento fattivo nelle organizzazioni fasciste, guerriero di istinto, sempre pronto a pagare di persona in ogni impresa guerresca della Nazione. A 50 anni partecipava, volontario alla guerra di Spagna ed otteneva, con la rinunzia ad un incarico presso servizi, in retrovia, il comando di una compagnia Frecce Azzurre, rivelando, in più occasioni, saldezza ed altezza di ideale patriottico, singolare tempra di comandante e di combattente. Alla testa della sua compagnia, conquistava forti posizioni del nemico. Contrattaccato successivamente da forze superiori, animava con eroico contegno il proprio reparto, mantenendo le posizioni conquistate. Ferito gravemente volle rimanere fra i suoi soldati, fino a quando la situazione non fu ristabilita. Moriva due giorni dopo, manifestando la soddisfazione di aver dato la sua vita per una alta causa della Patria. Loma del Portillo, 71 settembre 1937.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 260.