FARAG Mohammed Ibrahim

nasce nel 1908 a Massaua. Buluc basci (dala turco: comandante di compagnia) di coperta M.M. (Marina Militare).

Poche notizie si hanno sulla vita militare del giovane Farag che arruolato nei reparti indigeni della M.M. ebbe i galloni di sottufficiale e nel marzo 1941 venne imbarcato sul c.t. (cacciatorpediniere) Manin con altri quattro ascari fuochisti. La mattina del 3 aprile 1941 il Manin, uscito dal porto di Massaua, fu attaccato ripetutamente da velivoli nemici e gravemente colpito dalle bombe, in procinto di affondare, dovette essere abbandonato dall’equipaggio. Il Farag, giovane di anni e forte nella persona, per dar posto sulla unica lancia calata in mare ai feriti ed agli infermi, resistè un intero giorno e la notte aggrappato al bordo esterno di essa, finché esausto scomparve tra i flutti rivolgendo un estremo saluto al comandante ferito: Addio, comandante aver finito ogni forza, io ti ringraziare.

Imbarcato da pochi giorni su cacciatorpediniere, prendeva parte, distinguendosi per bravura, al disperato tentativo di attacco a base navale avversaria, durante il quale l’unità veniva sottoposta ad incessanti attacchi aerei che ne causavano raffondamento. Trovatosi naufrago su imbarcazione a remi con oltre sessanta superstiti, rinunciava volontariamente al proprio posto per assicurare l’altrui salvezza, restando per l’intera notte aggrappato fuori bordo. Esaurito dallo sforzo, anziché chiedere il cambio si allontanava dalla imbarcazione dopo aver ringraziato il comandante ed affrontava sicura morte, dando luminoso esempio di virtù militari, di spirito di sacrificio e di abnegazione. Mar Rosso, 4 aprile 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 633.