FEDERIGI Fortunato

nasce a Serravezza (Lucca) il 22 febbraio 1901 (Wikipedia). Tenente Colonnello complemento A.A.(Arma Aeronautica) pilota.

Legionario fiumano dal settembre 1919 al gennaio 1921, assolse poi gli obblighi di leva nel 3° reggimento bersaglieri come sottotenente di complemento. Congedato a fine 1923, l’anno dopo si arruolò in Aeronautica come allievo pilota e conseguito il brevetto militare nel 1925 nel 1° stormo da caccia, fu congedato nel dicembre 1928. Assunto quale ufficiale pilota dall’Ala Littoria si dedicò anche d attività politica e fu Consigliere Nazionale. Promosso tenente nel 1932 e capitano nel 1935, nel gennaio 1937 partì volontario per la Spagna. Rimpatriato col grado di maggiore nell’ottobre 1938 fu promosso tenente colonnello per meriti straordinari e l’anno dopo partecipò alle operazioni di sbarco in Albania. Richiamato nel giugno 1940, fu assegnato al 41° gruppo autonomo da bombardamento come comandante e nel maggio 1941 si trasferiva col reparto a Rodi. Come comandante di un aereo civile si meritò una M.A. al V.A. (Medaglia Argento al Valore Militare).

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Spagna, 1937); M.A. (Spagna, 1937); M.A. sul campo (Cielo di Bahrein, 1940); M.B. (Mrdaglia Bronzo) (Albania, 1939); M.B. sul campo (Cielo del Mediterraneo, 1940); maggiore per meriti di guerra) (1937).

Volatore e navigatore incomparabile per perizia ed audacia, patriota fervente, legionario fiumano, squadrista, volontario di Spagna, sempre e dovunque presente là dove la Patria chiamava nelle ore luminose e decisive della sua storia, dava costante fulgida prova del suo alto valore e della sua fede purissima. Volando per oltre un milione e mezzo di chilometri su immense distese di mare, su terre deserte e lontane, congiungendo continenti e metropoli, contribuiva in modo decisivo alla vasta organizzazione della nostra aviazione civile. In guerra, sui vari fronti e in più cicli di intense operazioni, confermava le sue superbe doti di combattente invitto partecipando, sempre volontario ed instancabile, alle imprese più irte di ostacoli, di rischi, di pericoli, e portandole tutte brillantemente a termine. Durante un audace volo sul Mediterraneo, in aspro impari combattimento, precipitando con il velivolo in fiamme, immolava la sua ardente vita in olocausto alla Patria, già da lui tanto superbamente servita in devota umiltà. Dal rogo del suo velivolo si irradiava sul mare un alone di gloria che, in un atmosfera di leggenda, coronando l’eroe, ne faceva rifulgere le gesta mirabili nella luce dell’epopea. Cielo del Mediterraneo, 11 giugno 1940 – 4 luglio 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 692.