FERRARI Ferruccio

nasce nel 1917 a Boves (Cuneo). Sergente maggiore d’artiglieria G.a.F. (Guardia alla Frontiera), VII settore di copertura.

Impiegato nelle Ferrovie dello Stato, si arruolava volontario nel maggio 1937 nel 5° reggimento artiglieria divisionale e in agosto era promosso caporale, passando aggregato al 92° reggimento fanteria dove conseguiva la promozione a caporal maggiore nell’ottobre dello stesso anno. Sergente esattamente un anno dopo, veniva trattenuto alle armi e, destinato alla 515^ batteria del VII Settore di copertura, otteneva la promozione a sergente maggiore alla vigilia della seconda guerra mondiale. Mobilitato il settore nel giugno 1940 ed iniziatesi le operazioni di guerra alla frontiera alpina occidentale, veniva ricoverato all’ospedale civile di Pinerolo il 21 giugno per le ferite riportate in combattimento e il 26 successivo vi decedeva.

Sottufficiale artigliere G.a.F., all’inizio delle ostilità lasciava volontariamente l’ufficio contabilità per salire al forte ed assumere il comando di un pezzo. Durante violentissimo e preciso tiro di controbatteria nemica, pur conscio dell’inesorabile sorte della sua torre, con l’esempio animava i serventi del suo stesso magnifico slancio. Colpita in pieno la torre, lui stesso ustionato e mortalmente ferito, con sovrumano sforzo e sublime altruismo salvava dal rogo quanti più serventi poteva e cedeva ai suoi soldati feriti la barella che gli toccava per turno. Lasciava poi il forte incitando e gridando ai compagni la consegna del Duce. Nel delirio dell’agonia una sola visione illuminava il supremo olocausto: il fuoco del suo cannone per la vittoria e la grandezza della Patria. Luminoso esempio di eroismo e di fede. – Forte Chaberton, 21 giugno 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 394.