FLORIS Antonio

n. 1914 Oschiri (Sassari). Camicia nera, 7° reggimento Fiamme Nere.

Figlio di insegnante, seguì gli studi secondari a Nuoro, ove i genitori si erano trasferiti quando egli era ancora fanciullo, e quindi frequentò la facoltà di giurisprudenza dell’Ateneo sassarese. Interrotti gli studi, era al quarto anno di corso, chiese di partire con un reparto della Milizia per la Spagna e il 26 gennaio 1937 si imbarcò a Napoli. Quale porta arma mitragliatrice pesante partecipò con l’840° bandera, X gruppo, alla battaglia di Guadalajara ove rimase ferito. Rientrò al suo reparto dopo 30 giorni di degenza. Ancora non perfettamente guarito e passato al 7° reggimento della Divisione 23 Marzo Fiamme Nere, come ardito, partecipò ai combattimenti di Bilbao e Santander ove fu decorato della seconda medaglia al Valor Militare, e quindi ebbe l’incarico di porta ordini dal comandante del reggimento. Alla sua memoria è stata concessa la laurea in giurisprudenza ad honorem dall’Università di Sassari nel 1940.

Altre decorazioni: M.B. (Medaglia Bronzo) (Andrenilla, 23 agosto 1937); M.B. (Trijueque, 12 marzo 1937).

Porta ordini di un Comando di reggimento, volontariamente si univa ad una pattuglia esplorante una zona insidiosa. Scoperta una posizione di mitragliatrice e intuita la minaccia per un reparto di avanguardia, alla testa di pochi audaci, l’assaltava con lancio di bombe, costringeva alla resa i difensori e catturava l’arma. Sempre volontariamente partecipava ad un ardito colpo di mano per la conquista di importante quota, distinguendosi per sprezzo del pericolo, astuzia e audacia. Ferito, occultava le sue sofferenze per poter dare il suo contributo alle future battaglie. Unitosi in seguito, ad un plotone di arditi impegnato per il possesso di altra importante quota, tenacemente difesa dal nemico, avvistata una mitragliatrice che cosuo fuoco impediva l’avanzata del reparto, l’assaltava decisamente riuscendo a farla tacere. Nel gesto eroico di rincorrere i difensorin fuga, nellatto di lanciare l’ultima bomba, veniva mortalmente colpito. Cadeva incitando i camerati, che volevano soccorrerlo, ad andare avanti, sempre avanti, e persistere nella lotta e vincere. Spirava col nome della Patria e del Duce sulle labbra. Esempio fulgido di eroismo.- Andorra, 13 marzo – Castelsera, 16-17 marzo – Quadrividi Mirablanca, 24 marzo – Quota 483 Mezaleon, 30 marzo 1938.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 289.