FUSCO Vincenzo

nasce nel 1895 a Civitavecchia (Roma). Maggiore complemento bersaglieri, VIII battaglione lavoratori.

Arruolatosi volontario a poco più di 18 anni nel 2° reggimento bersaglieri quale allievo ufficiale di complemento, era promosso sottotenente nel novembre 1914 e, col 4° bersaglieri, entrava in guerra il 24 maggio 1915. Nominato effettivo alla fine dell’anno e promosso tenente nell’agosto 1916, passava al 12° bersaglieri. A guerra ultimata, collocato in aspettativa a domanda, chiedeva nel 1923 la dispensa dal servizio attivo per dedicarsi alla professione di geometra e più tardi ad attività politica rivestendo anche la carica di podestà del comune di Buje d’Istria. Dopo un periodo di richiamo effettuato presso il Corpo d’Armata di Trieste conseguiva nel gennaio 1937 la promozione a maggiore. Tre anni più tardi, nel maggio 1940, fu richiamato nuovamente in servizio presso il Deposito del 10° reggimento genio destinato alla unità lavoratori per la Libia. Colà giunto, gli affidavano il comando dell’VIII battaglione lavoratori alla dipendenza del genio del XX Corpo d’Armata.

Altre decorazioni: capitano per meriti di guerra (1917).

Comandante di un battaglione dislocato in regione desertica, rimaneva volontariamente presso una compagnia impegnata in urgenti lavori di difesa in una zona priva di reparti e soggetta a continue offese. Nella prima fase di una violenta battaglia essendo la compagnia minacciata da forze terrestri e mitragliata dall’alto, si recava spontaneamente nei punti più battuti per condividere con i suoi soldati i rischi e soccorrere i feriti e per portare ad ogni costo a compimento i lavori, che avevano assunto carattere di arresto. Mitragliato da un apparecchio nemico, pur gravemente ferito persisteva nel generoso tentativo di raggiungere il più esposto fra i suoi reparti. Ferito una seconda volta, non desisteva dal suo proposito e, conscio della probabile fine impartiva disposizioni per la ultimazione dei lavori. Mentre incitava i suoi soldati a compiere il loro dovere, colpito a morte da una nuova scarica esalava l’ultimo respiro trovando la forza di gridare Viva l’Italia. – Capuzzo ( A.S.) (Africa Settentrionale), 9 dicembre 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 489.