GRAFFER Giorgio

nasce a Trento il 14 maggio 1912 (Wikipedia). Capitano s.p.e. A.A. (servizio permanente effettivo Arma Aeronautica), pilota.

Conseguito il diploma di ragioniere presso l’Istituto tecnico di Trento, entrava come allievo all’Accademia Aeronautica nell’ottobre 1931. Iscritto al corso Leone veniva nominato pilota nell’agosto dell’anno successivo, aspirante ufficale nell’ottobre 1933 e con la stessa anzianità era promosso sottotenente in s.p.e. nel settembre 1934. Conseguito nel 1935 il brevetto di pilota militare su apparecchio A 300/6 e promosso tenente nel luglio dello stesso anno, fu destinato al 2° stormo caccia terrestre. Due mesi dopo partiva per la Libia con l’VIII gruppo C.T. (Caccia Terrestri) mobilitato. Rimpatriato il 31 gennaio 1938 e promosso capitano, fu assegnato al 53° stormo C.T. partecipando poi, con l’entrata in guerra dell’Italia, alle prime operazioni svoltesi al fronte occidentale. Trasferito nell’ottobre successivo al 150° gruppo autonomo, partiva al comando di una squadriglia da caccia per l’Albania.

Altre decorazioni: M.A. (Mefaglia Argento) sul campo (Cielo di Torino, agosto 1940); M. B. (Medaglia Bronzo) sul campo (Cielo di Hyères, giugno 1940).

Capitano pilota, cacciatore audacissimo, comandante di squadriglia, distintosi già in precedenti azioni di guerra, partiva volontariamente in volo, in piena notte, in caccia di velivoli nemici che stavano bombardando una nostra importante città. Avvistato un apparecchio lo attaccava decisamente, persistendo nella lotta fino a che, con il proprio apparecchio danneggiato e le armi inutilizzate dal fuoco avversario, deciso a vincere ad ogni costo, faceva della sua macchina e del suo corpo l’arma suprema per distruggere il nemico con l’urto. Con disperata volontà fallito il primo tentativo ritentava la prova e mentre il suo apparecchio precipitava al suolo, trovava nel paracadute la salvezza che aveva superbamente disdegnato durante la lotta. Successivamente nei cieli di Albania, in aspra lotta con nemici superiori, precipitava in combattimento alla testa della formazione che da lui guidata aveva abbattuti già tre velivoli nemici. Leggendario esempio di virtù guerriere. Cielo di Albania, 28 novembre 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 474.