IANNICELLI Giorgio

nasce a Roma il 26 giugno 1912 (Wikipedia). Capitano s.p.e. A.A. (servizio permanente effettivo Arma Aeronautica), pilota.

Ammesso nell’Accademia Aeronautica nel novembre 1930, allievo del corso Ibis, fu nominato sottotenente in s.p.e. nel settembre 1933 e tenente nel luglio 1934, assegnato alla Scuola osservazione aerea e poi al 1° stormo da caccia. Nel 1936 fu nominato istruttore professionale all’Accademia Aeronautica dove fu promosso capitano nel 1937. Nel 1938 partì volontario per la Spagna. Al comando di una squdriglia autonoma da caccia si affermò per capacità professionale e per doti militari, meritandosi anche un encomio dal Comando dell’Aviazione delle Baleari. La dichiarazione di guerra, nel giugno 1940, lo trovò in servizio presso il 54° stormo da caccia, e, dopo avere partecipato alle operazioni svoltesi nel Mediterraneo Centrale e in Francia, fu destinato nel marzo 1941 al 22° gruppo autonomo da caccia sul fronte greco-albanese e jugoslavo al comando della 369^ squadriglia. Nell’agosto successivo si trasferiva col reparto sul fronte russo, dove assumeva anche il comando del gruppo.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Spagna, novembre 1938 – gennaio 1939); M.B. (Medaglia Bronzo) (Spagna, luglio novembre 1938); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (Spagna, febbraio – marzo 1939); M.A. (Medaglia Argento) (Grecia e Jugoslavia marzo-aprile 1941); M.A. sul campo (Cielo di Gorlowka, novembre 1941).

Intrepido pilota da caccia, già distintosi per altissime doti di comandante e di soldato, non esitava, nonostante la proibitiva temperatura e le disperate condizioni di tempo e di ambiente, per cui solo tre apparecchi potevano mettersi in moto, a partire in volo alla testa dei pochi gregari per compiere l’ardua missione di proteggere ad ogni costo le nostre linee. Avvistata una formazione di bombardieri avversari scortata da 15 caccia, incurante della schiacciante superiorità numerica del nemico, impegnava con superbo ardimento l’asperrima lotta, riuscendo nello scopo affidatogli ed abbattendo un bombardiere. Persisteva nell’arduo e impari combattimento fino a quando, colpito a morte, precipitava in fiamme, immolando così, nella luce della gloria, la balda giovinezza tutta dedita alla lontana Patria immortale. Cielo di Russia, ottobre dicembre 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 785.