INGRAO Giovanni
nasce a Palermo il 16 novembre 1895 (https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/IngraoGiovanni.aspx). Tenente di vascello di complemento M.M. (Marina Militare).
Arruolatosi come volontario di un anno nella Marina in qualità di allievo fuochista nell’ottobre 1915, era promosso guardiamarina di complemento nel gennaio 1918 e sottotenente di vascello nel maggio 1919. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, veniva collocato in congedo nel settembre 1919 e ripresi gli studi interrotti, conseguiva presso il Politecnico di Milano la laurea in Ingegneria industriale. Tenente di vascello dal maggio 1930, veniva richiamato in servizio nel settembre 1935 ed inviato alla Base navale di Lero, dove veniva mobilitato l’anno dopo per esigenze di carattere eccezionale. Rientrato in Italia per congedo, veniva nuovamente chiamato alle armi nell’agosto 1939. Destinato a La Spezia al Comando della difesa mobile assumeva il comando del treno armato n. 2. Studioso, era già ben noto negli ambienti scientifici anche internazionali quale direttore dell’Osservatore di geofisica di Pavia ed insegnante nell’Istituto di geofisica della stessa città.
Al comando di un treno armato impiegato allo scoperto, per tutto il mattino del 22 giugno, in prolungata ed intensa azione di fuoco, dava brillante prova di perizia e di sereno ardimento ed otteneva con tiro insistente e preciso, evidenti risultati su formidabili postazioni fisse del nemico. Per appoggiare in modo efficace l’avanzata delle truppe operanti, nel pomeriggio riconduceva con fredda determinazione in località esposta il treno, subito individuato dal nemico e battuto da preciso tiro distruttivo. Dopo aver tentato invano di ricoverare in galleria il treno seriamente colpito, trascinava, votando a sicuro sacrificio la sua esistenza, un pugno di animosi a distaccare, sotto violentissimo bombardamento, la Santa Barbara dagli altri carri, onde evitare la distruzione degli uomini, del materiale e della linea. Immolava, nella generosa e ben riuscita impresa, la sua vita alla Patria, lasciando di sé esempio fulgido e fecondo di sublimi virtù militari. – Costa Ligure, 22 giugno 1940.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 399.