LEGNANI Emilio

legnani-emilio096n. 3 marzo 1918 Milano. Tenente di vascello in s.p.e. (servizio permanente effettivo).

Figlio dell’ammiraglio di squadra Antonio, comandante la Squadra Sommergibili nella seconda guerra mondiale, conseguì la maturità classica a La Spezia nel 1936 e nell’Università di Roma frequentò il biennio di ingegneria. Nel novembre del 1938 entrò all’Accademia Navale di Livorno per concorso straordinario per ufficiali di S.M. (Stato Maggiore) e nel giugno 1940 ottenne la nomina a guardiamarina. Alla dichiarazione di guerra era già imbarcato sulla Giulio Cesare; passò poi sulla Littorio quale ufficiale addetto al servizio di rotta e comunicazioni. Durante l’attacco di aerosiluranti contro la flotta a Taranto nelle prime ore della notte del 12 novembre 1940, provvide con una piccola imbarcazione e sotto il martellare delle bombe a spegnere i fanali delle boe che circondavano la sua unità ed a porre in salvo l’archivio segreto quando la nave fu ripetutamente colpita da siluri. Promosso sottotenente di vascello nel gennaio 1941, ottenne di essere trasferito ai M.A.S. (Motoscafo Armato Silurante).  Dopo avere operato per qualche tempo nell’Alto Tirreno, fu inviato nel Mar Nero al comando di una motosilurante della Flottiglia del comandante Mimbelli. In missione di guerra nella notte sul 3 agosto, riuscì con abile manovra a silurare ed affondare l’incrociatore sovietico tipo Crimea Rossa. Promosso tenente di vascello dal 24 luglio 1942 e rimpatriato, fu destinato all’Ufficio Operazioni del Dipartimento M.M. (Marina Militare) di Venezia. A domanda, imbarcò nuovamente quale comandante della IX squadriglia M.A.S. comando che tenne fino all’agosto 1942 allorchè fu ricoverato in ospedalè per malattia contratta in servizio ed era ancora degente alla dichiarazione dell’armistizio. Riprese servizio nel giugno 1945 presso il Comando Marina di Roma; nel marzo 1948 frequentò a Livorno il corso superiore e dopo avere comandato successivamente i dragamine 303 e 308, fu avviato alla Scuola comando di Taranto quale comandante la corvetta Sibilla prima e la corvetta Gazzella, poi. Promosso capitano di corvetta dal maggio 1952, fu destinato al Comando Marina di Genova. Dopo avere frequentato a Livorno l’I.G.M. (Istituto di Guerra Marittimo), essendo risultato vincitore del corso per il Corpo piloti di porto di Genova, lasciò a domanda il servizio attivo. Nel 1961 ottenne la promozione a capitano di fregata di complemento. Presidente dal 1964 del Collegio Nazionale Patentati Capitani L.C. e D.M. E’ morto a Genova il 23 agosto 2006.

Altre decorazioni: Cr. g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (Mediterraneo Centrale, novembre 1940).

Comandante di M.A.S. veloce, operante in mari lontani, dava prova in audaci missioni di guerra di perfetta preparazione, di sereno ardimento e di elevata perizia nella condotta del potente insidioso strumento bellico a lui affidato. Destinato ad effettuare una difficile missione di agguato, dirigeva decisamente per intercettare una formazione navale sovietica, composta di un incrociatore e un C.T. (Cacciatorpediniere), sfidandone con coraggio ed audacia l’intenso e ben aggiustato tiro che inquadrava ripetutamente la piccola unità. Nonostante le sfavorevoli condizioni di luce e la martellante azione di fuoco dell’avversario, mirava decisamente all’obiettivo, e, giunto a breve distanza, lanciava contro la prima e più grossa unità due siluri che, esplodendo, avvolgevano in una nube di fuoco la nave nemica che in pochi minuti affondava. Compiuta l’eroica gesta che rinnovava con insuperabile slancio le gloriose tradizioni dei nostri M.A.S., si disimpegnava dalla furiosa reazione dell’unità nemica di scorta e dagli insistenti attacchi aerei, raggiungendo, senza perdite, la propria base. Egli veniva così a dimostrare come lo spirito che anima i marinai d’Italia, sappia piegare in qualsiasi cimento la forza avversaria e su essa, osando l’inosabile, trionfare. Mar Nero, notte sul 3 agosto 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 61.